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Tunisia, attacco terroristico a turisti: oltre 30 i morti. Introvigne: «Spot per reclutare»

Dopo l'attentato in Francia di stamani (un uomo decapitato) un altro ancora più tragico si è verificato in Tunisia. Sono già almeno 30 i morti e una quarantina i feriti nell'attacco terroristico che ha colpito due alberghi nella città di Susa, circa 140 km a sud di Tunisi, l'Imperial Marhaba Hotel e l'Hotel Soviva.

Il commando è arrivato dal mare è ha colpito turisti che erano sulla spiaggia. Tra le vittime ci sono turisti inglesi, tedeschi e belgi. Secondo fonti della sicurezza locale, ci sarebbe stata una sparatoria con le forze di sicurezza tunisine e un uomo del commando responsabile dell’attacco sarebbe stato ucciso. Un secondo responsabile del massacro, come riferisce la tv al-Arabiya, è stato arrestato ad Akouda, località a pochi km da Susa.

«Gli attentati in Tunisia e Francia, fanno parte di una campagna di spot terroristici, che sia l’Isis sia al-Qaida mettono periodicamente in atto per favorire l’arruolamento dei giovani magrebini ed europei nelle proprie fila». Ad affermarlo è il sociologo torinese Massimo Introvigne, intervenuto poco prima del terzo attentato rivendicato dall’Isis contro una moschea sciita a Kuwait City. «L’Isis – afferma – non mira a destabilizzare gli stati europei e a rigore neppure la Tunisia, anche se certo non ama l’attuale governo, una grande coalizione dove però gli esponenti laici sono in maggioranza. Ma ha continuamente bisogno di nuovi combattenti che partano e si arruolino per difendere i territori conquistati». Secondo il sociologo anche al-Qaida, in competizione con l’Isis, mira sempre di più a controllare piccoli emirati, dalla Somalia allo Yemen facendosi pubblicità in questo modo. «Isis e al-Qaida – sottolinea Introvigne – organizzano o almeno favoriscono questi attentati pubblicitari. Dobbiamo abituarci a vederne altri, senza escludere l’Italia, perché anche da noi, seppure in misura minore che altrove, le organizzazioni terroristiche hanno iniziato il reclutamento».