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«Uno di noi»: Commissione Ue chiarisce criteri per ricerca sulle staminali

(Sir Europa - Bruxelles) - Nel rendere nota la posizione che respinge le richieste dell'iniziativa dei cittadini «Uno di noi», la Commissione Ue precisa i criteri di riferimento seguiti rispetto alla ricerca sulle cellule staminali.

In particolare si fa riferimento al cosiddetto «sistema di triplo lucchetto» ritenuto «pienamente conforme ai trattati Ue e alla Carta dei diritti fondamentali» della stessa Unione, sistema già utilizzato nel precedente programma di ricerca (2007-2013) e confermato per quello dei prossimi 7 anni, denominato «Horizon 2020». I tre cardini di tale sistema sono: «rispetto delle normative nazionali», nel senso che i progetti comunitari devono osservare le leggi del Paese in cui è svolta la ricerca; «convalida scientifica di tutti i progetti mediante un esame inter pares e un rigoroso esame etico»; «divieto di utilizzo dei fondi Ue per la derivazione di nuove linee di cellule staminali o per ricerche che comportino la distruzione di embrioni, anche per l’ottenimento di cellule staminali». Su questi criteri erano già state avanzate obiezioni in campo pro-life. Ma ora la Commissione aggiunge che «non intende esplicitamente finanziare ricerche che utilizzino cellule staminali embrionali umane».

Per l’esecutivo «si tratta piuttosto di finanziare ricerche per il trattamento di malattie o per affrontare sfide in campo medico, ad esempio per terapie per il morbo di Parkinson e il morbo di Huntington, o per il diabete». D’altro canto si ammette che «la ricerca può implicare il ricorso a cellule staminali embrionali umane se ciò è previsto dai migliori progetti proposti». Fra il 2007 e il 2013 l‘Unione europea, si precisa dal palazzo Berlaymont sede dell’Esecutivo Barroso, «ha finanziato 27 progetti di collaborazione nel settore della ricerca medica con cellule staminali embrionali umane, stanziando un contributo di 156,7 milioni di euro. Nello stesso periodo, la spesa totale per la ricerca in campo sanitario è stata di circa 6 miliardi di euro».