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«Uno di noi», click-day europeo il 22 settembre

Verso il rush finale per la raccolta di firme a sostegno dell'iniziativa dei cittadini europei (Ice) Uno di noi per la difesa della vita. Ogni Ice necessita di un milione di firme provenienti da almeno sette Paesi per poter proporre alla Commissione una iniziativa legislativa.

Le sottoscrizioni (su supporto cartaceo o on line, www.oneofus.eu) al momento si avvicinano a 700mila. «Nei prossimi mesi abbiamo predisposto una serie di appuntamenti per portare avanti il numero totale delle firme», spiegano i promotori nella sede dell’Assemblea Ue a Strasburgo. Tra gli appuntamenti che faranno da cornice – fra agosto e ottobre – alla raccolta di firme per Uno di noi si annoverano il Meeting di Rimini, la Settimana sociale di Torino, il Pellegrinaggio delle famiglie a Roma. Ma la nuova proposta emersa oggi riguarda il Click-day, fissato al 22 settembre. «In quel giorno – spiega la portavoce italiana, Maria Grazia Colombo – chiederemo ad associazioni e movimenti una mobilitazione straordinaria: si tratterà di andare negli appositi spazi web per sottoscrivere Uno di noi». In questo modo si dovrebbe registrare un avanzamento significativo nel numero delle firme, tali da superare «di slancio» il milione previsto. Le firme minime per ogni Paese corrispondono al numero degli eurodeputati nazionali moltiplicato per 700: sinora hanno raggiunto il tetto previsto Austria, Spagna, Italia, Polonia, Paesi Bassi, Slovacchia, Ungheria. Francia e Lituania sono vicinissime al quorum.

«Il valore della vita va oltre» il «recinto religioso. È un discorso laico, un discorso che ha a che fare con la ragione». Carlo Casini, eurodeputato e presidente del Movimento per la vita, sta sostenendo all’interno dell’Assemblea Ue l’iniziativa dei cittadini pro-life, del quale è coordinatore europeo. «Dobbiamo far cadere, dopo la Cortina di ferro, il muro che ci separa sulla visione della vita, la quale è un diritto universale», ed è alla base degli altri diritti fondamentali. «Uno di noi – aggiunge il presidente della commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo – è giunto oltre metà percorso, ma occorre uno slancio ulteriore sia per andare ben oltre il milione di firme richiesto, sia e più ancora per rilanciare il dibattito su questi temi in tutto il continente». «Questa iniziativa nasce, se così possiamo dire, dal basso, dai cittadini, dai popoli. Ma ora necessita anche del sostegno esplicito degli europarlamentari. Chi crede all’Europa, all’Europa che è storia, cultura e promozione della vita, dovrebbe sostenere questa iniziativa dei cittadini».

«L’iniziativa Uno di noi è direttamente promossa dai cittadini e si svolge entro il quadro del Trattato di Lisbona. Per questo mostra una sua rilevanza, legata – oltre all’obiettivo stesso della difesa della vita nelle politiche comunitarie – al fatto che si tratta di un processo culturale e sociale capace di respiro europeo». Jaime Mayor Oreja, eurodeputato spagnolo, sostiene la campagna One of us anche in sede istituzionale; ne sottolinea però in particolare la valenza «popolare». «Uno di noi – afferma a Sir Europa – è stato finora in grado di innescare un dibattito culturale ampio proprio sulla difesa del bene primario della vita». Quindi una riflessione sul Parlamento Ue: «Tesi come queste sono in minoranza all’interno dell’Assemblea. Per questa ragione occorrono strade nuove, che agiscano sull’opinione pubblica. Sono sfide di lungo periodo, volte a difendere la verità, la verità della vita di ogni essere umano, sin da quando è concepito. Ebbene, Uno di noi è importante anche per sostenere questo compito».