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Usa. Trump contro i «dreamers», 800 mila giovani a rischio espulsione

Circa 800mila giovani immigrati rischiano di dover fare le valigie e lasciare gli Stati Uniti. È attesa per oggi, infatti, la decisione del presidente Donald Trump sulla cancellazione del programma Daca (Deferred Action for Childhood Arrivals), istituito nel 2012 da Barack Obama per tutelare i giovani figli di migranti irregolari arrivati nel Paese quando erano ancora minorenni.

Li chiamano «dreamers», sognatori, perché il piano tracciato dall’ex presidente ha consentito loro di inseguire il «sogno americano», studiando e lavorando al pari dei coetanei nati sul suolo americano. Il Daca non cambia lo status legale dell’immigrato, ma lo protegge dall’espulsione. Secondo fonti citate oggi dalla stampa statunitense, la fine del programma avverrebbe con una proroga di sei mesi: il tempo necessario al Congresso per trovare una soluzione legislativa idonea.

La scelta di Trump è stata già largamente annunciata durante la campagna elettorale del 2016, quando, nel calderone delle promesse anti-immigrazione, «The Donald» infilava anche quella di cancellare il Daca. I «dreamers» sono solo una frazione degli 11 milioni di immigrati irregolari che vivono negli Stati Uniti, ma hanno trascorso la maggior parte della loro vita in America. È per questo che la decisione di Trump ha suscitato numerose manifestazioni di protesta da parte di molti americani. Disapprovazione anche dalla politica: non sono solo i democratici a volere che il programma continui, ma anche i repubblicani esprimono forti perplessità sulla scelta del presidente. primo fra tutti il portavoce della Camera dei Rappresentanti della Casa Bianca, Paul Ryan, che ha chiesto a Trump di fare un passo indietro. Se nel 2012 Barack Obama rispondeva con il programma all’inefficienza normativa del Congresso in materia di immigrazione, oggi Trump coglie la palla al balzo e non tradisce i suoi elettori.

Disattesa (per ora) la promessa del muro tra l’America di Trump e il Messico di Pena Nieto, il presidente degli Stati Uniti si appresta a rimediare, deportando fuori dai confini americani quasi 800mila persone. Su un milione e 700mila bambini «clandestini» arrivati negli Stati Uniti per lo più scappando da fame e violenza dei Paesi del Sud America, in quasi 800mila scelsero di aderire al programma di Obama. Di questi, oggi, il 95% studia, lavora e continua a sognare di restare nel Paese che li ha accolti bambini, inconsapevoli di portarsi dietro una colpa che nemmeno Obama era riuscito a cancellare: quella di essere nati fuori dai confini statunitensi. Oggi, se Trump andrà avanti, i giovani «sognatori» rischiano di doversi svegliare.