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Venezuela: aperto il tavolo di dialogo. Appello della Conferenza episcopale alle forze politiche

Il tavolo di dialogo tra il presidente Nicolas Maduro e l’opposizione, che è però maggioranza in Parlamento, riunita nella Mesa de Unidad Democratica, ha preso il via ieri dopo giorni di incertezza a Caracas e non, come inizialmente previsto, nell’isola di Margarita. Al tavolo dell’opposizione – guidato dal segretario generale della Mud, Jesús Torrealba, mancava solo la rappresentanza del partito Voluntad Popular di Leopoldo López. L’inviato del Vaticano, mons. Carlo Maria Celli, ha auspicato che nella trattativa prevalga «la cultura dell’incontro».

«Un appello urgente, tanto ai rappresentanti del Governo nazionale che alla Mesa de Unidad Democratica» era stato rivolto ieri dalla Conferenza episcopale del Venezuela (Cev) prima dell’inizio del dialogo. I vescovi – nel messaggio firmato dal primate del Venezuela, card. Jorge Urosa Savino, dall’attuale presidente della Cev, mons. Diego Rafael Padrón Sánchez, arcivescovo di Cumaná, oltre che dai due vicepresidenti e dal segretario generale della Cev – chiedono espressamente alle parti politiche «di essere coerenti con quanto richiesto al Santo Padre» (entrambi gli schieramenti hanno infatti più volte negli ultimi mesi caldeggiato un intervento del Vaticano per favorire la pacificazione nazionale) e a comprendere che solo il cammino del dialogo, unitamente al rispetto per la Costituzione e le leggi, e non il perenne scontro, possono permettere di trovare delle soluzioni ai tanti mali che si attanagliano».

La Conferenza episcopale venezuelana invita poi le forze politiche a «rispettare l’impegno assunto davanti al Paese di avviare il dialogo il 30 ottobre, con l’accompagnamento del rappresentante della Santa Sede inviato a tal proposito, al fine di evitare una spirale di violenza che procuri un’ancora maggiore sofferenza al nostro amato popolo» e di «valorizzare la preoccupazione e lo sforzo del Santo Padre Francesco, affinché attraverso un dialogo rispettoso si trovino modalità e si gettino ponti per la ricerca di soluzioni ai grandi mali dai quali il Paese è avvolto in questo momento». Segue, ancora, un appello «ad ascoltare il popolo con le sue manifestazioni, speranze e richieste» e a «evitare appelli e azioni arrischiate che possano scatenare atti di violenza».

Concludono i vescovi venezuelani: «Approfittiamo dell’occasione per confermare il nostro ringraziamento e la nostra totale adesione al Santo Padre Francesco nei suoi sforzi in favore del popolo venezuelano e invitiamo tutti i credenti a unirsi a noi in preghiera affinché il Signori illumini le mente e i cuori degli attori politici».