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Venezuela: appello dei vescovi contro repressioni violente di manifestazioni

Dopo la morte a San Cristobal dello studente Kluiverth Roa, di appena 14 anni, a causa di uno sparo della polizia che reprimeva una manifestazione contro il governo organizzata nei dintorni dell'Università cattolica dello Stato di Táchira, i vescovi venezuelani hanno chiesto al presidente Nicolás Maduro di fermare la violenza.

«Chiediamo per carità alle autorità civili, militari e di polizia di non utilizzare metodi e armi contrari alla dignità delle persone», si legge nel comunicato firmato ieri dal vescovo di San Cristobal, monsignor Mario Moronta.

Anche l’arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa Savino, ha chiesto al governo di proibire l’utilizzazione di armi letali nel controllo di pubbliche manifestazioni e sollecitato «la punizione dei colpevoli», sia del responsabile della morte di Roa sia di altri giovani studenti uccisi negli ultimi mesi.

Intanto, il vescovo emerito di Los Teques, monsignor Ramón Ovidio Pérez Morales, dopo aver ricordato che la protesta «è un diritto civile», si è domandato pubblicamente: «Quanti giovani ancora debbano morire perché venga realizzata la transizione?».