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Vescovi rapiti in Siria: appello comunità Siro-Ortodossa

«Il mio appello è ai rapitori perché liberino i due vescovi: sono persone perbene, amici di tutti, cristiani e musulmani, non hanno niente a che fare con la guerra. Sono messaggeri di pace». A lanciare l'appello tramite il Sir per la liberazione dei due vescovi rapiti ieri in Siria - Mor Gregorious Yuhanna Ibrahim, arcivescovo della Chiesa siro-ortodossa di Aleppo, e Bolous Yazejy, della Chiesa greco-ortodossa di Aleppo - è padre Abramo Unal, parroco in Svizzera della comunità della Chiesa siro-ortodossa di Antiochia che nel Paese conta 6.500 siriani ortodossi, la maggior parte dei quali rifugiati di guerra.

Mor Gregorious Yuhanna Ibrahim veniva spesso a trovare la comunità siriana rifugiata in Svizzera che da ieri sta seguendo con «angoscia» la sorte dei due vescovi. «È un momento difficile – dice al Sir il parroco padre Unal -, molto triste perché non sappiamo che cosa è realmente successo. Sappiamo che l’autista è stato ucciso e che i due vescovi sono stati rapiti, prelevati dalla macchina e portati via. Dove e perché non sappiamo e non abbiamo ricevuto notizie». Il parroco racconta che il vescovo Mor Gregorious Yuhanna Ibrahim svolgeva in Siria un ruolo di «mediatore per la pace, prima tra cristiani e musulmani e ultimamente anche tra le diverse fazioni in guerra. In Siria non è facile. È diventata la terra di nessuno e nessuno sa chi combatte contro chi e sono tutti contro tutti».

 «Non ci sono solo i ribelli e il regime. Sono diversi gruppi e tutti lottano contro tutti», prosegue padre Unal. Oggi la preoccupazione è tutta concentrata sui due vescovi. La comunità siriana in diaspora sta telefonando al parroco per chiedere informazioni. «Siamo in angoscia e preoccupati per la loro sorte – dice il parroco -. Non abbiamo informazioni precise o richieste ufficiali da parte dei rapitori. Solo qualche notizia frammentaria come quella che ci è arrivata secondo cui sono stati rapiti da gruppi ceceni. Se non veniva ucciso il loro autista, magari si poteva pensare ad un rapimento per soldi come spesso succede. Ma se hanno ucciso l’autista… siamo molto preoccupati. È una notizia terribile».

La comunità si stringe oggi in preghiera e rivolge anche un appello ai governi occidentali perché – dice il parroco Unal – «facciano pressioni sulla Turchia perché può essere la chiave della loro liberazione». E conclude: «Non si toccano le persone di Dio, né i cristiani né i musulmani, né di nessun altra religione».

Sua Eminenza Mor Gregorious Yuhanna Ibrahim, arcivescovo della Chiesa siro-ortodossa di Aleppo, era un vescovo molto conosciuto: collaborava con la comunità di Sant’Egidio e nel dialogo con il Vaticano.