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Yemen: Msf, in ospedale bombardato 11 persone uccise e almeno 19 feriti

Undici morti e almeno diciannove feriti. È al momento il tragico bilancio del bombardamento aereo che ieri ha colpito l’ospedale supportato da Medici senza frontiere in Yemen. Al momento dell’attacco c’erano 23 pazienti in chirurgia, 25 nel reparto di maternità – tra cui 13 neonati – e 12 in pediatria. 

«È il quarto attacco contro una struttura Msf in Yemen in meno di 12 mesi. Ancora una volta, abbiamo visto le tragiche conseguenze del bombardamento di un ospedale», afferma Teresa Sancristóval, responsabile dell’unità di emergenza in Yemen. «Ancora una volta – aggiunge – un ospedale in funzione, pieno di pazienti e di staff Msf nazionale e internazionale, è stato bombardato in una guerra che non mostra alcun rispetto per le strutture mediche e i pazienti».

Non bastano la recente risoluzione Onu che chiede di porre fine agli attacchi contro le strutture mediche e le dichiarazioni di alto livello perché sia rispettato il diritto internazionale umanitario. Secondo Sancristóval servono «azioni».

In concreto, si legge in una nota, Msf «chiede a tutte le parti del conflitto, e soprattutto alla coalizione a guida saudita responsabile del bombardamento, di garantire che attacchi simili non accadano più». Da luglio 2015 l’ospedale di Abs, principale centro sanitario in funzione nell’area occidentale del governatorato di Hajjah, ha curato 4.611 pazienti. Aveva un pronto soccorso con 14 posti letto, un reparto di maternità e uno di chirurgia. Nelle ultime settimane l’ospedale aveva visto un aumento di pazienti feriti nei combattimenti e negli attacchi aerei.