Opinioni & Commenti

Un milione di nonni e quasi il doppio di nipoti per una vacanza a tutto campo

di Umberto Folena

C’è chi ha fatto i calcoli: questa estate un milione di nonni è andato o andrà in vacanza con un milione 700 mila nipoti. Sarebbe strano il contrario, considerato che i bambini dagli zero ai 6 anni giocano più con i nonni che con i coetanei, e dai 6 ai 10 anni nulla cambia per i nonni e qualcosa migliora per i coetanei. «Vacanze per nonno e nipote in hotel vicino al mare» ammicca l’annuncio su internet; seguito da villaggi turistici, alberghi di montagna e agritour di collina con la stessa offerta, all’insegna del «fattore 3 enne»: nonni, nipoti, natura.

Per diletto e per necessità. Mamma e papà in estate sono costretti entrambi a lavorare, in città si scoppia, i nonni sono disponibili… e allora comincia l’avventura, perché i nonni non sono i genitori, non ti assillano di divieti e «attento qua» e «attento là», hanno regole alimentari elastiche, e spesso con loro riesci a vestirti come ti pare. O almeno così dovrebbero fare i nonni. Altrimenti è il disastro.

Quello del nonno e della nonna è stato definito «ruolo senza ruolo». Se i nonni fossero giocatori di calcio, sarebbero dei numeri «nove e mezzo», il fantasista a cui è concesso muoversi in attacco e a centrocampo, a destra a sinistra e al centro; o meglio ancora un universale all’olandese anni Settanta, a proprio agio in ogni parte del campo. Insomma, il ruolo di chi non ha un ruolo unico, definito, cristallizzato. Magnifico!

Molti nonni ne approfittano. Quando erano genitori… beh, giocavano nel ruolo di genitore, regole e divieti, autorità e norma, capace di amore ma poco flessibile. Finalmente il genitore diventa nonno e può sbizzarrirsi. In vacanza, poi, è il massimo. Un gelato in più e un golfino in meno; una corsa in più sulla giostra e un quarto d’ora di sonno in meno perché la storia che ai nipotini piace sentirsi raccontare – le sciagure che da bambini combinavano i loro genitori, quelli oggi tutti rimproveri e castighi! – sono irresistibili e interminabili. In vacanza si sta tutta la giornata insieme e niente compiti, ma tuffi e bicicletta, corse e burattini, cinema, teatro. E ancora storie, perché i nonni sono la storia, ne hanno viste tante e tante ne hanno da raccontare, di quei tempi remoti in cui non c’erano i pc né i telefonini, i televisori erano in bianco e nero con un canale solo, ma ci rendiamo conto? Uno solo! Però pieno di storie costruite apposta per i bambini.

Il problema è quando i nonni non sanno fare i nonni ma pretendono di fare i genitori, sostituendoli, correggendoli e sovrapponendosi a loro e, così facendo, delegittimando entrambi, genitori e nonni, e mandando in confusione il bambino. Accade di rado, di solito con nonni del genere il nipote non vuole andare in vacanza e riesce a non andarci.

Spiagge e prati si riempiono così di under 12 e over 60, che se la spassano, mescolandosi e separandosi allegramente. Gli umani di mezzo restano in città a lavorare e sudare, perché così esigono il mercato e la crisi e il conto in banca sempre più sottile. I primi vivono, i secondi sopravvivono. Aspettando il dì fatale in cui, finalmente, potranno fare i nonni. E giocare a tutto campo.