Toscana

Servizi agli anziani, questi sconosciuti

di Simone PitossiNon è rosea la situazione degli anziani toscani. La maggior parte di loro non trova facilmente informazioni sui servizi per la terza età e il 12% non ha persone a cui rivolgersi in caso di bisogno. I dati emergono da una ricerca dal titolo «Reti e sistemi di supporto sociale degli anziani in Toscana», condotta da Acli Toscana. Come campione sono stati scelti 1000 ultra sessantenni, 100 per ciascuna provincia toscana, che frequentano la rete delle Acli.

Per quanto riguarda i servizi pubblici e privati destinati alla terza età, il 52% degli intervistati ha difficoltà a reperire informazioni e solo una percentuale molto bassa di anziani li conosce in maniera adeguata: il 27% è informato sui cosiddetti servizi «leggeri» (accompagnamento e compagnia), il 22% sui trasporti, il 33% sui servizi di cura, il 34% su quelli per il sostegno economico, il 17% per il tempo libero. Il 43% degli ultra sessantenni non crede di trovare nella propria città tutti i servizi di cui ha bisogno.

«Molto spesso questo non corrisponde alla realtà – spiega Angela Regìne, che ha curato la ricerca ed è anche il coordinatore del dipartimento politiche sociali e welfare di Acli –. Infatti i servizi in molti casi ci sono ma gli anziani non li conoscono. E comunque, anche se ne vengono a conoscenza non è detto che li usino». Infatti, un altro dato giudicato rilevante è come le informazioni sui servizi arrivano agli anziani: in gran parte grazie ai familiari (58%), agli amici (54%), al medico di famiglia (39%), ai mezzi d’informazione come tv e radio (27%), e solo per il 4% tramite i servizi sociali del comune. «Per questo – commenta Regìne – è necessario ripensare il modo in cui si informano gli anziani sui servizi organizzati dalle amministrazioni».

Un altro dato rilevante è che il mondo degli anziani resta ancora una realtà caratterizzata da una forte solitudine. Il 12% non ha nessuno cui rivolgersi in caso di necessità, il 30% può contare su una sola persona, in gran parte dei casi il coniuge e i figli. Nonostante la crescita del fenomeno delle badanti queste rappresentano solo l’1% del sostegno pratico degli anziani.

Fra le richieste più impellenti degli ultra sessantenni alle loro amministrazioni comunali c’è una maggiore assistenza medica (50%). Questo, aggiunge la responsabile della ricerca, «molto spesso non deriva da cattive condizioni di salute ma dalla paura di ammalarsi». Al secondo posto mettono invece una migliore assistenza economica (20%).

Due curiosità: gli anziani di Firenze, Siena, Prato e Pisa mettono al secondo posto la richiesta di trasporti più efficienti, prima dell’assistenza economica. E quelli di Massa chiedono invece di occuparsi maggiormente dei giovani. Una considerazione poi sulla casa. Gli intervistati, nella stragrande maggioranza, hanno la casa di proprietà. Gli stessi chiedono anche una maggiore assistenza economica. «La casa – spiega Regìne – con il passare degli anni diventa un peso perché i costi di manutenzione sono sempre superiori». Infine le proposte per l’attivazione dei servizi. «Sono molto legate – continua la responsabile Acli – al territorio dove vivono gli anziani. Infatti alcune sono anche contraddittorie: qualcuno chiede più zone pedonali altri di abolire la Ztl».

Infine un’indicazione per le Acli. «Noi – conclude Angela Regìne – dobbiamo farci punto di snodo rispetto alle informazioni sui servizi offerti sul territorio». «I servizi pubblici per gli anziani – afferma Paolo Martelloni, presidente di Acli Toscana – devono essere più a misura d’uomo, ritagliati sulle esigenze dei singoli, e questo può avvenire solo se la pubblica amministrazione collabora con le realtà dell’associazionismo e del volontariato. Serve un cambiamento culturale, gli ultra sessantenni non devono più essere considerati un residuo ma una risorsa».