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Pietro Mennea: Achini (Csi), «E’ stato un esempio della responsabilità educativa dei campioni»

 «L’atletica – osserva Achini – è una disciplina fatta da tanti ragazzi ‘anonimi’, che non trovano nell’immaginario collettivo un nome e un cognome ma costruiscono grandi esperienze di vita attraverso lo sport. E poi ci sono i grandi miti, che restano nella storia, nella testa e nel cuore di tutti. Mennea è uno di questi, la sua impresa sportiva è rimasta scolpita nei cuori e nella memoria di tutto il popolo italiano». Il presidente del Csi ricorda il «Mennea atleta, in pista con la sua corsa meravigliosa», ma pure l’altro aspetto, «forse meno conosciuto», di un Pietro Mennea «dirigente sportivo, che si è sempre impegnato con passione e determinazione per l’affermarsi di una pratica sportiva che fosse davvero possibile per tutti. Uno sport che non è solo il calcio e sempre di più dev’essere considerato oggi strumento di educazione alla vita in tutte le sue forme». Al riguardo, «Mennea – sottolinea – resta un grande esempio circa la responsabilità educativa dei campioni, chiamati a essere veri modelli di vita per i giovani».

Achini rimarca le «potenzialità educative» dello sport e quanto «l’atletica, come tante altre discipline considerate impropriamente ‘sport minori’, riscuota successo ancora oggi». Un esempio? «Il Csi – annota – avrà il 7 aprile ad Acqui Terme una manifestazione di corsa campestre alla quale partecipano 1800 giovani provenienti da tutt’Italia». «Lo sport – prosegue – è uno strumento preziosissimo in una società complessa, come quella odierna, nella quale tutti fanno una grande fatica a educare i ragazzi e i giovani. Resta un’opportunità straordinaria», «capace di segnare in positivo tutta la vita di una persona. È il modo più immediato e concreto per far vivere i veri valori della vita, nonché per costruire cittadinanza». «Credo che oggi vada riscoperta fino in fondo questa potenzialità dello sport come straordinario veicolo educativo e sociale. Pensare a Mennea riporta a medaglie entrate nella storia dello sport italiano e che ci rendono ancora oggi orgogliosi. Ma, senza nulla togliere all’importanza delle medaglie, penso che la valenza educativa e sociale di una disciplina sportiva e l’impegno che ci mettono atleti, allenatori e dirigenti – conclude – valga più di tutte le medaglie di un’olimpiade».