Toscana

A1, aperta ultima galleria della variante di valico

Con la variante di valico «i bambini non vomiteranno più» quando in macchina con i loro genitori passeranno sull’Appennino. Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi, parlando sabato 8 novembre alla cerimonia per l’apertura dell’ultima galleria della variante: «Abbiamo chiuso la parte delle gallerie, ma ancora non abbiamo aperto la variante di valico. Ma questo è l’ultimo natale in cui i bambini in macchina vomitano sull’Appennino… Tutti siamo in attesa che Isoradio smetta di dire “code Barberino-Roncobilaccio”. Va a cambiare questo pezzo di strada che ciascuno di voi ha fatto, va a cambiare la qualità della vita delle persone».

La galleria Val di Sambro, con i suoi 3,9km attraversa il confine tra Toscana e Romagna. Uno scavo che ha impegnato complessivamente 80 operai, che hanno lavorato ininterrottamente in 4 turni giornalieri, 7 giorni su 7, 24 ore al giorno, per permettere di aprire l’autostrada al traffico nel 2015. Un traguardo tutto italiano, portato avanti dall’azienda Toto con le imprese associate, Vianini Lavori e Profacta.

«La Variante di Valico è un’opera strategica per l’Italia –  ha dichiarato l’amministratore delegato di Toto Costruzioni, Alfonso Toto – che renderà più facile il collegamento autostradale tra Nord e Sud. Dal punto di vista tecnico, siamo orgogliosi di aver contribuito a costruire l’opera. Il 20% dei lavori (pari a 1,2 mld di euro) è stato realizzato dai nostri uomini, tra questi le infrastrutture più impegnative come la galleria di Sparvo, realizzata in tempo di record dalla mega fresa Martina. Dal punto di vista tecnico si è tracciata una nuova via per la costruzione delle gallerie. C’è poi il viadotto Aglio un gioiello di tecnica costruttiva. Voglio – ha concluso l’Ad – ringraziare personalmente i tecnici, gli operai, gli ingegneri della Toto costruzioni per l’eccezionale impegno profuso in questi anni di duro lavoro».

I nuovi 65 km della Variante di Valico conteranno 45 grandi opere, di cui 17 sono quelle progettate e realizzate dall’impresa abruzzese, progetti in molti casi all’avanguardia, rispondenti ai più recenti standard di sicurezza e contraddistinte da numerosi primati. Un esempio è la galleria Sparvo, oltre 5km scavati e rivestiti in soli 19 mesi. Per realizzare il tunnel i tecnici specializzati hanno guidato la gigantesca TBM «Martina», con quasi 16 metri di diametro la più grande fresa scudata al mondo, nell’insidioso cuore di roccia della montagna, tra argille frenanti e il costante pericolo di fughe di grisou. Altro caso di eccellenza è  il viadotto Aglio, verso Barberino del Mugello,  in calcestruzzo precompresso da 600 metri di impalcato teso tra i monti su pile alte fino a 90 metri, progettato dagli ingegneri Toto evitando giunti tra i pilastri, per massimizzare il comfort di guida e garantire un comportamento ottimale della struttura in caso di eventi sismici.

«Caro presidente è arrivato il momento di cambiare verso: la strada da percorrere è quella della creazione di posti di lavoro che siano con diritti certi ed esigibili». È la richiesta che hanno fatto i lavoratori della Variante di Valico al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. «Abbandoniamo l’idea che per creare occupazione bisogna smantellare lo statuto dei lavoratori e torniamo a dare al mondo del lavoro, che è quello sano, quello che paga le tasse, quello che fa andare avanti questo paese il giusto valore e la dignità che merita» hanno scritto i lavoratori che, incontrando Renzi al suo arrivo dentro la galleria, gli hanno consegnato la lettera. «La discussione che si sta facendo in questi giorni sulla riforma del lavoro non va nella direzione da noi auspicata – hanno aggiunto -. In questo paese i continua ad affrontare il tema del lavoro soltanto dal versante del taglio dei diritti e dello smantellamento dello statuto dei lavoratori». Mentre «servirebbero politiche che estendano diritti e creino occupazione».

«Con l’abbattimento di questo ultimo pezzo di galleria – hanno scritto nella lettera consegnata al premier i lavoratori edili della Variante di Valico -, è arrivata per noi lavoratori la fine di un tratto delle nostra vita, in cui avevamo la certezza di avere un lavoro, e quindi un salario per poter garantire una vita dignitosa a noi e alle nostre famiglie». «La maggior parte di noi – hanno proseguito – fanno parte di famiglie monoreddito, quindi capirà molto bene cosa vuol dire questo, si apre per tutti quanti un periodo di profonda incertezza dal punto di vista occupazionale con tutte le ricadute che potrà avere per noi e per i nostri figli».