Toscana

ANCHE OPERATORI CARITAS IRAQ FERITI IN ATTENTATO A NASSIRIYA, DANNEGGIATO OSPEDALE

Almeno 12 operatori della Caritas Iraq sono rimasti feriti mercoledì scorso nell’attentato kamikaze contro la base italiana di Nassiriya, nel quale sono morti 19 italiani (quasi tutti militari dell’operazione di pace ‘Antica Babilonia’) e nove iracheni. Lo ha detto alla MISNA Fiona Callister, portavoce del Cafod, l’agenzia cattolica britannica per lo sviluppo, partner dell’organismo iracheno attraverso la Caritas Internationalis. In seguito alla strage, la Caritas Iraq ha deciso di sospendere le proprie attività nella città a sud di Baghdad teatro del grave attacco contro il contingente italiano. Tra le persone ricoverate in seguito alla deflagrazione nel quartier generale dei carabinieri, vi è anche il dottor Hassan, direttore del ‘Well Baby Centre’ di Nassiriya, che ha riportato serie ferite. La struttura per bambini malnutriti e ammalati, gestita congiuntamente dalla Caritas irachena e dalla ‘Società della Mezzaluna rossa locale’ (la croce rossa dei Paesi arabi), è stata gravemente danneggiata dall’esplosione, che ha mandato in frantumi tutti i vetri.

Dei dodici operatori Caritas rimasti feriti, tutti iracheni, sette stati sono stati dimessi, mentre gli altri rimangono ricoverati. “Il nostro pensiero è rivolto a tutte le famiglie di coloro che hanno perso la vita nell’attacco e a quelli che sono rimasti gravemente feriti. Preghiamo per i soldati italiani uccisi e per i civili iracheni morti a Nassiriya” ha detto Faiq Bourachi, direttore della Caritas Iraq. L’organizzazione ha già inviato a Nassiriya due camion con aiuti d’emergenza e medicine da Baghdad, per offrire assistenza all’ospedale locale. Anche il coordinatore Caritas di Bassora, che si trova circa duecento chilometri a sud, è già partito per Nassiriya, al fine di valutare le emergenze e verificare i danni sul posto. (Misna)