Toscana

ANZIANI, ASSEGNATI 80 MILIONI DI EURO AL FONDO REGIONALE PER NON AUTOSUFFICIENZA

Con la delibera che modifica il Piano integrato sociale per la parte relativa al Fondo per la non autosufficienza, approvata a maggioranza dal Consiglio regionale, sono stati aggiornati i contenuti di intervento economico della Regione. La delibera assegna al Fondo per la non autosufficienza 80 milioni per l’anno 2009 e prevede l’assegnazione di un’analoga cifra anche per il 2010. Allo stesso tempo si prevede di aumentare i posti di accoglienza nelle Residenze sociali assistite (Rsa) e di abbattere le liste di attesa.Anna Maria Celesti (FI-Pdl) ha definito il provvedimento “l’ennesima modifica al Fondo che denuncia la difficoltà a tradurre in azione i giusti principi che animano lo spirito della legge sulla non autosufficienza”. Secondo la vicepresidente della commissione Sanità, “anche questa volta non si entra nel merito di come si possa realmente aiutare la persona non autosufficiente né la famiglia che ne ha il carico”. Si fa poco, ha aggiunto, “per abbattere le liste di attesa. “Insomma – ha concluso – si arranca nella gestione di un problema che andrebbe approcciato in modo del tutto diverso”.Per Fabio Roggiolani (Verdi verso Sinistra ecologia e libertà), “non si tratta di una giravolta, ma di una necessaria applicazione di quanto abbiamo approvato con la legge”, una riscrittura che è “rispettosa di quanto già avviato e ci permette di dare risposte estremamente flessibili, assicurando la massima libertà di scelta. Risposte che comportano “un impegno di svariate decine di milioni di euro e si inseriscono − chiude Roggiolani − in un quadro complessivo di provvedimenti che stanno funzionando”.Critiche le considerazioni di Marco Carraresi (Udc) su un atto “obbligato, dovuto ad una legge che si poteva assolutamente evitare”. L’aspetto su cui “viene da porsi delle domande − prosegue Carraresi − non è tanto questo atto in sé, quanto il percorso che è stato seguito, che mi sembra paradossale”. Le difficoltà, aggiunge Carraresi, rimangono tutte: “Avevamo ragione quando dicevamo che c’era un problema di risorse, che ancora mancano, e di liste d’attesa. E il diritto alla prestazione deve essere scritto nella legge”.Nella replica, l’assessore regionale alle politiche sociali, Gianni Salvadori, rileva come la legge fosse “indispensabile” e l’atto approvato oggi permetta di “affrontare alcuni nodi di fondo”. Ha ricordato che, “sul nodo della compartecipazione, una sentenza inequivocabile del Tar ha stabilito che la strada da perseguire è quella delineata dalla nostra legge”. I numeri, ha proseguito l’assessore, danno la misura dei risultati raggiunti: “Le liste d’attesa si sono ridotte dalle 3mila 700 unità del dicembre 2007 alle 990 nel complesso della nostra regione. I tempi di inserimento in Rsa sono passati da due anni a 15-30 giorni. In meno di un anno, i punti unici di accesso hanno registrato 26mila richieste, più di 16mila delle quali sono state valutate dalle unità di valutazione”. Quanto alle somme impiegate, ricorda Salvadori, “gli 80 milioni non hanno comportato neanche un euro di tasse aggiuntive”.(cs-lm/s.bar)