Toscana

ARRIVANO I SALDI DI FINE STAGIONE. IN TOSCANA DAL 7 GENNAIO

Conto alla rovescia per i saldi invernali di fine stagione. Da dopo la Befana parte la gran corsa all’affare. In Toscana si parte il 7 gennaio e finirà entro il 7 marzo. Prezzi scontati nei negozi, specie d’abbigliamento, per alcune settimane durante le quali i commercianti puntano ad un incremento delle vendite. E i consumatori ad acquistare capi che magari solo pochi giorni prima avevano prezzi inavvicinabili. Interessati quei prodotti che sono suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo perché passano di moda o perché hanno carattere stagionale. E scontati si possono trovare anche confezioni e prodotti tipici natalizi al termine del periodo di festa. Le condizioni favorevoli di acquisto devono essere reali ed effettive. Pertanto, i prodotti dovranno indicare in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico. In vetrina il cartellino dovrà indicare quello originario, la percentuale di sconto e il prezzo scontato.L’associazione dei consumatori Aduc, in vista dell’avvio dei saldi, ha messo a punto una sorta di decalogo per il consumatore. Prima dell’avvio dei saldi – è il suggerimento dell’associazione – non fare gli acquisti se non quelli indispensabili. Sarebbe opportuno individuare il prodotto che potrebbe interessare, segnarsi il prezzo, per poi verificare che il ribasso sia reale. Non lasciarsi, poi, ingannare da sconti che superano il 50% del costo iniziale perché – ricordano i consumatori – nessuno regala niente. Diffidare dei capi d’abbigliamento disponibili in tutte le taglie o in tutti colori: è probabile sia merce immessa sul mercato solo per l’occasione e quindi con un finto prezzo scontato. Diffidare anche da chi impone il pagamento in contanti pur avendo esposta la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o con il bancomat. L’Aduc mette in guardia anche da quei negozi che espongono cartelli tipo «la merce venduta non si cambia», perché esistono regole precise del commercio che impongono il cambio della merce non corrispondente a quanto propagandato o perché difettosa. Discorso diverso, invece, se è stata sbagliata la taglia o semplicemente si è cambiata idea. In tal caso, infatti, si può fare affidamento solo sulla disponibilità del negoziante, mentre non esiste un diritto del consumatore.