Toscana

Aeroporto di Firenze. Ok da commissione Via a progetto potenziamento

La commissione Via ha concluso «positivamente» il lavoro sul progetto per il potenziamento dell’aeroporto di Firenze. La commissione, si legge in una nota del ministero dell’Ambiente, «ha emanato stamani il parere integrativo per il progetto del nuovo master plan 2014-2029» di Peretola.

Con questo atto «la commissione ha integralmente confermato il parere 2335 del 2016 già emanato, confermando integralmente l’intero quadro prescrittivo e ritenendo le informazioni fornite successivamente dal proponente non rilevanti e comunque tali da non variare il giudizio di compatibilità già espresso». Così, conclude la nota, «si conclude positivamente l’iter tecnico del progetto, cui ora seguirà la fase della redazione del decreto di compatibilità ambientale a firma del ministro Gian Luca Galletti, con il concerto del ministero dei Beni Culturali».

Soddisfazione per questo passaggio importante è stata espressa da Toscana aeroporti, la società che gestisce i due scali di Firenze e Pisa. Corporacion America Italia, da parte sua, «in qualità di azionista di controllo di Toscana Aeroporti» dichiara di prendere «atto con estremo entusiasmo della conclusione dell’iter tecnico di valutazione della commissione VIA, punto di partenza per gli investimenti che si dovranno fare al fine di sviluppare, in termini di numero passeggeri, di posti di lavoro e di risultati economici, l’aeroporto di Firenze».

Pronto il commento su facebook anche del sindaco di Firenze, Dario Nardella: «Ora avanti tutta su aeroporto, Mercafir e stadio. Senza esultare ma pancia a terra, lavoriamo affinché Firenze sia sempre di più moderna, europea e con un aeroporto all’altezza di una città come la nostra».

Di tutt’altro segno la reazione del sindaco di Sesto Fiorentino: «Attendiamo, innanzitutto, di leggere il documento licenziato dalla Commissione di VIA – ha dichiarato Lorenzo Falchi -. Qualora venissero, come pare, confermate le prescrizioni contenute nel vecchio testo, ad emergere sarebbero due dati fondamentali. Il primo è che ci troviamo di fronte ad un’opera altamente impattante; il secondo è che, di fatto, il tentativo di superare le prescrizioni ricorrendo alla nuova disciplina si è tradotto in una sconfitta per chi vuole a tutti i costi realizzare l’opera. Ancora una volta, quindi, i fatti rafforzerebbero la bontà della nostra posizione, frutto dell’analisi della realtà e non di prese di posizioni ideologiche. Una volta letto il testo valuteremo come agire in tutte le sedi istituzionali e politiche per ribadire la nostra contrarietà a quest’opera ed impedirne la realizzazione».