Toscana

Agesci, 1.600 scout a Firenze per tracciare le «vie del coraggio»

Nel frattempo tutti questi ragazzi diventeranno i protagonisti di un positivo cambiamento nella zona in cui vivono con l’obiettivo di “lasciare il mondo meglio di come l’hanno trovato”. Negli ultimi mesi, infatti, gli scout toscani hanno analizzato il loro territorio, cogliendone i principali bisogni e individuando alcune azioni concrete per migliorarlo: dal Forum alla Route, avranno tutto il tempo per metterle in pratica e per agire sulla propria realtà. «Il Forum è stato un momento di condivisione e di confronto – spiegano gli incaricati regionali Stefano Marini e Beatrice Tasselli. – Dopo una prima fase di studio, i ragazzi sono ora entusiasti di cambiare il loro territorio e di diventare protagonisti di un futuro migliore».

Da ogni zona della Toscana sono emerse tante situazioni diverse, con una vasta gamma di emergenze e di problemi su cui gli scout hanno deciso di intervenire. Ad esempio, il clan del Viareggio 3 aiuterà gli “ultimi” organizzando e allestendo una mensa per i poveri, mentre l’Empoli 1 ha proposto una raccolta di medicinali per le famiglie disagiate. Non sono mancate nemmeno le collaborazioni con le istituzioni comunali che hanno permesso al Pistoia 1 di dedicarsi al problema della prostituzione e allo Scandicci 1 di occuparsi della pulizia delle discariche abusive. Altre azioni sono invece rivolte alla rivitalizzazione dei quartieri, con l’Arezzo 8 che organizzerà una merenda multietnica per favorire l’integrazione e il Monteroni d’Arbia che ristrutturerà una piazza del paese. Le idee e l’entusiasmo di questi ragazzi hanno sorpreso anche Vittorio Bugli, assessore della Regione Toscana con delega alla partecipazione che ha vissuto l’intero Forum a fianco degli scout. «Questi ragazzi ci hanno fornito un bell’esempio di cittadinanza attiva – ha detto Bugli. – Tante di queste proposte potrebbero essere riportate a livello istituzionale per studiare nuove norme e impegni regionali per migliorare la Toscana».

Tra gli ospiti illustri erano presenti anche il presidente nazionale dell’Agesci, il toscano Matteo Spanò, e il card. Giuseppe Betori, cardinale e arcivescovo di Firenze che ha salutato gli scout con il proprio messaggio di coraggio. «Lo scautismo è una risorsa essenziale per la chiesa – ha detto Betori. – Gli scout sono il miglior mezzo che possiamo utilizzare per stare in mezzo ai giovani: voi siete il tramite tra la chiesa e la società. Vi invito dunque ad avere coraggio. Viviamo in un mondo pieno di paure e di incertezze, ma voi dovete dimostrare il coraggio e la forza per cambiarlo».

Intervista al card. Betori (VIDEO)