Toscana

Alloggi pubblici: Consiglio approva nuova disciplina regionale

Tra gli obbiettivi: ridurre il disagio abitativo di chi non è in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato; garantire che l’edilizia residenziale pubblica sociale rispetti i principi di economicità ed equità; favorire processi di razionalizzazione promuovendo la qualificazione del patrimonio pubblico; introdurre requisiti di accesso più rigorosi e prevenire possibili abusi e speculazioni come subentri o morosità.

In particolare, tra i requisiti di accesso sono richiesti: il radicamento territoriale di almeno 5 anni, l’assenza di titolarità del diritto di proprietà (impossidenza), usufrutto, uso e abitazione su beni immobili ad uso abitativo e mobili (auto di lusso, autocaravan, imbarcazioni). Inoltre, si è prevista la condizione di assenza di occupazioni abusive nei 5 anni precedenti la presentazione della domanda. Si è introdotto poi il calcolo del reddito Isee come strumento di misurazione delle condizioni economiche per l’accesso alle prestazioni sociali, e quindi per l’assegnazione degli alloggi pubblici.

Tra i criteri di selezione dei beneficiari, da un lato si sono rafforzate le situazioni che danno diritto a punteggi aggiuntivi come la presenza nel nucleo familiare di anziani o disabili, dall’altro si sono ridimensionate le condizioni per situazioni contingenti come gli sfratti. Più spazio anche al concetto di storicità di presenza con punteggi aggiuntivi per chi risiede nell’ambito territoriale da oltre 10 anni o per chi è in graduatoria da almeno 4.

Tra le novità, l’introduzione della possibilità di assegnazione degli alloggi non ristrutturati, consentendo agli assegnatari di effettuare i lavori relativi. Il canone minimo di locazione viene aumentato da 12,40 euro a 40 euro mensili, per coprire almeno le spese di gestione amministrativa.