Toscana

Alluvione, subito oltre 200 milioni dalla Regione

Cento milioni da una variazione di bilancio per le somme urgenze, gli interventi di primo ripristino e per una apprezzabile riduzione della pericolosità idraulica. Altri 100 milioni per prestiti agevolati attraverso un patto con gli istituti di credito e le Camere di commercio. Un milione di risorse regionali spendibili subito per piccoli contributi (massimo 3000 euro) a famiglie in difficoltà: ecco il pacchetto finanziario messo in campo oggi dal presidente Enrico Rossi per dare una risposta concreta alle esigenze delle zone colpite dalla recente alluvione. E’ questo in sintesi il contenuto della relazione che il presidente Enrico Rossi ha presentato oggi al Consiglio regionale.

Dopo aver rivolto parole di cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime e di ringraziamento a quanti si sono prodigati nei giorni scorsi nelle operazioni di soccorso, il presidente Rossi ha affermato la valontà della Regione di reagire subito, per ricostruire le condizioni di normalità e imprimere alla prevenzione una svolta decisiva.  I danni stimati ad oggi, ha detto il presidente Rossi, ammontano complessivamente a circa 500 milioni di euro, l’85% dei quali si sono verificati nelle province di Massa e Carrara  e Grosseto.

«Chiediamo al Consiglio – ha proseguito Rossi – di approvare la proposta di una variazione di bilancio di 100 milioni per le somme urgenze e i primi ripristini. Stiamo costruendo con i sindaci e le Province un primo elenco di opere, individuando insieme un ordine effettivo di priorità. Per ogni opera saranno nominati un responsabile del procedimento e un altro tecnico, per fare in modo che ci sia controllo costante.  Speriamo di poter recuperare queste risorse una volta che i 250 milioni stanziati dal Governo per le regioni alluvionate saranno effettivamente disponibili, ma questo non avverrà in tempi rapidi. Continueremo a chiedere altre risorse nell’ambito della legge di stabilità».

«Resta scoperto il settore dei danni subiti dai privati. Per questo stiamo mettendo a punto un pacchetto di aiuti assieme a Fidi Toscana e alle banche, con cui spero di poter firmare in tempi brevi un accordo, coinvolgendo, mi auguro, anche le Camere di commercio. L’idea è quella di chiedere agli istituti di credito di mettere a disposizione prestiti per almeno 100 milioni in prima battuta. I finanziamenti sarebbero garantiti all’80 per cento da Fidi Toscana e dai Confidi. Le imprese pagherebbero la prima rata dopo un anno e mezzo e la Regione si accollerebbe gli interessi per lo stesso periodo. Nell’accordo che vogliamo firmare ci saranno anche tempi certi per l’istruttoria e la concessione del finanziamento, 15 giorni per l’esame da parte di Fidi ed altrettanti per la risposta della banca».

«Sullo sfondo – ha concluso il presidente Rossi – resta la situazione molto pesante del settore dell’agricoltura. Ho parlato proprio oggi con il ministro Catania, che ha preso l’impegno di verificare la possibilità di direttore risorse del Fondo per lo sviluppo rurale».

La seduta del Consiglio regionale è stata aperta dal presidente del Consiglio Alberto Monaci con il ricordo delle vittime del maltempo che ha «travolto abitazioni e famiglie», il cordoglio di tutta l’assemblea per quelle morti «ingiuste e spesso atroci», la vicinanza a quanti sono così duramente colpiti. «Mi chiedo – ha detto Monaci – come, nonostante i molti soggetti istituzionalmente chiamati a intervenire, enti locali, sovrintendenze, assessorati e ancora istituti, enti, come sia possibile che il territorio sia senza una regimentazione adeguata, controllata e verificata». Come sia possibile che, pur di fronte alle cosiddette bombe d’acqua che ormai si ripetono da anni «comunque si scopra che l’incuria, prima ancora della scelleratezza di alcuni interventi, ha determinato il disastro».

Il presidente dell’assemblea ha avanzato una proposta: la discussione sulla riorganizzazione istituzionale e il taglio delle Province potrebbe coinvolgere anche una «definizione responsabile di certe funzioni, certo più importante di tante dichiarazioni che hanno spesso il sapore della propaganda politica». Monaci si è rivolto direttamente a Rossi, che ha definito un «interlocutore attento» ma anche «a quest’aula, perché nessuno tra noi possa risparmiarsi un doveroso esame di coscienza». E’ un richiamo alla politica, che ha il dovere «di governare la difficilissima situazione che è in atto; di assumersi responsabilità, decidere e di portare avanti, con forza, gli interessi delle comunità».  Ma è anche una proposta rivolta direttamente al presidente della Regione: «conti su di noi per mettere al centro del confronto un rinnovato modello di governo del territorio».