Toscana

BRASILE, CONFERENZA EPISCOPALE SU VESCOVI MINACCIATI DI MORTE

“Noi vescovi, insieme agli organismi, agli assistenti e ai collaboratori della Chiesa in Brasile, riuniti nella nostra 46esima Assemblea generale a Itaici intendiamo solidarizzare con i vescovi che attualmente a causa del Vangelo soffrono persecuzioni e minacce di morte: monsignor Erwin Krautler, della prelatura dello Xingu, monsignor José Luiz Azcona Hermoso, della prelatura di Marajó e monsignor Flavio Giovenale, della diocesi di Abaetuba. Qualsiasi aggressione a loro riguarda tutti noi, loro fratelli nel ministero episcopale e il popolo che servono con valoroso zelo e coraggiosa profezia”: lo scrive la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), riunita per la sua 46esima Assemblea generale a Itaici (San Paolo), in una nota ufficiale a firma del suo presidente monsignor Geraldo Lyrio Rocha, arcivescovo di Mariana, del vice-presidente, monsignor Luiz Soares Vieira, arcivescovo di Manaus, e del segretario generale monsignor Dimas Lara Barbosa, vescovo ausiliare di Rio de Janeiro. “In Cristo siamo una cosa sola con loro e con le persone che loro difendono: popoli indigeni, donne, bambini e adolescenti strumentalizzati dal traffico di esseri umani, venduti dallo sfruttamento sessuale e uccisi dalla droga. Sosteniamo anche il loro impegno nella difesa dell’ambiente che il profitto devasta con nefaste conseguenze per la vita umana. Le loro lotte sono pertanto le nostre lotte, le loro sofferenze sono le nostre sofferenze” evidenziano i vescovi, aggiungendo: “Siamo solidali anche con gli altri vescovi, religiosi, persone consacrate, laici che lavorano per gli stessi ideali di vita di giustizia in tutto il Brasile dove i diritti umani sono costantemente umiliati e che anche per questo soffrono minacce”. Esprimendo infine “indignazione” per “la nostra società la cui storia è vergognosamente macchiata di sangue di innocenti caduti per la loro difesa delle vittime di ingiustizie, gli oppressi e gli esclusi” i vescovi brasiliani fanno appello “a tutti i cristiani e alle persone che lottano per la giustizia e per la pace a non lasciare addormentare le loro coscienze”: “Tutti – concludono – siamo responsabili della costruzione di un paese giusto in cui sia rispettato e garantito il diritto di tutti a una vita dignitosa. La giustizia, e non la violenza, è quella che costruisce la pace”.Misna