Toscana

Biotestamento. Delibera della Giunta regionale: «Toscana pronta per le dat»

«La legge sul biotestamento e sulle cure di fine vita, approvata dal Parlamento lo scorso dicembre, è stata un gran passo avanti, il risultato di una battaglia importante nel campo dei diritti civili», commenta il presidente Enrico Rossi. Ora le Regioni, aggiunge, «devono dare concretezza a questa legge. La Toscana lo sta facendo, e questa delibera dà le prime indicazioni alle aziende perché a tutti i cittadini sia garantita la possibilità di esprimere, quando sono in salute, ma anche in ogni fase della malattia, adeguatamente informati, le proprie volontà rispetto al percorso di cura». La Toscana, prosegue Saccardi, «è tra le prime Regioni che dà corso alla legge sul biotestamento. Una legge di grande civiltà, che abbiamo voluto inserire nel quadro più complessivo delle cure del fine vita, poiché riteniamo che il sistema sanitario, anche laddove non possa curare, debba però prendersi cura della persona fino all’ultimo momento di vita». Quindi, conclude, «la delibera affronta il percorso complessivo di aiuto, sostegno e accompagnamento al paziente nell’ultima fase della sua vita».

Entrando nella sostanza dell’atto licenziato da palazzo Strozzi Sacrati, il servizio sanitario toscano intende garantire nelle sue strutture una corretta pratica della comunicazione tra medico e paziente, nonché dell’informazione e del consenso anche verso i minori e le persone incapaci; il diritto al rifiuto delle cure; la terapia del dolore; il rispetto della dignità delle persone giunte nella fase finale della vita, anche mediante il divieto di ostinazione irragionevole nelle cure; il diritto alla pianificazione anticipata delle cure e alle disposizioni anticipate di trattamento.

Per la Regione, inoltre, iI principale punto di riferimento del cittadino in tutto il complesso percorso assistenziale della cronicità deve essere individuato nel medico di medicina generale, o medico di famiglia. Entro 30 giorni dall’approvazione della delibera, l’assessorato, attivando anche il previsto percorso con il garante per la privacy, fornirà alle aziende sanitarie le indicazioni per la raccolta e la registrazione (digitale e analogica) delle volontà dei cittadini, compresa l’indicazione del fiduciario. Verranno poi definiti adeguati percorsi organizzativi, informativi e formativi, per garantire il coinvolgimento di tutti gli operatori del servizio sanitario regionale interessati, oltre ai medici di medicina generale. Inoltre saranno messe in campo campagne informative per spiegare ai cittadini gli obiettivi della normativa in materia di consenso informato, le finalità, le modalità di attivazione e fruizione dei percorsi strutturati dalla Regione. 

La Regione, quindi, cercherà un’intesa con il notariato e l’Anci toscana, per consentire l’armonizzazione delle procedure operative di registrazione, conservazione e fruizione delle Dat. Inoltre, entro 15 giorni dall’approvazione della delibera, ogni azienda sanitaria dovrà individuare un proprio Referente di progetto. Per garantire una maggiore fruibilità, e una più semplice intelligibilità, la Regione mette a disposizione un modello informatizzato per la redazione delle Dat, che i cittadini potranno compilare online, esprimendo le proprie volontà di carattere generale in materia di trattamenti sanitari e il consenso o il rifiuto rispetto a trattamenti diagnostici o scelte terapeutiche.

Nel modello, la persona può indicare anche un fiduciario che possa fare le sue veci e rappresentarla nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie in caso di futura incapacità di autodeterminarsi. Infine, sebbene lo scopo primario delle Dat sia quello di fornire indicazioni chiare in merito alle proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nel modello informatizzato il cittadino può esprimere anche manifestazioni di volontà attinenti al fine vita, o proiettate ai momenti successivi alla morte: l’assistenza religiosa, il luogo nel quale preferirebbe morire (ospedale, abitazione), la donazione di organi, la donazione del corpo a scopo scientifico, il trattamento del cadavere. Le Dat potranno essere inserite nel fascicolo sanitario elettronico (FSE) e nella cartella clinica elettronica (CCE), in modo tale da essere consultabili anche da parte del medico di famiglia e del personale medico delle strutture in cui eventualmente il cittadino sarà ricoverato.