Toscana

Bufera sui telepass, Misericordie e Pubbliche assistenze scendono in piazza

Il mezzo di soccorso deve attendere l’operatore per aprire il varco. Si perdono attimi preziosi. Dopo il primo episodio di qualche settimana fa, con un paziente infartuato bloccato al casello per la nuova disciplina sul Telepass introdotta da Autostrade per l’Italia, la situazione non è migliorata.

Ma le Associazioni di volontariato, Pubbliche Assistenze e Misericordie, hanno deciso di dire basta, con una protesta plateale che nei primi giorni di marzo porterà in piazza proprio i mezzi di soccorso per raccontare alla cittadinanza cosa sta succedendo.

In più ieri i presidenti di Pubbliche Assistenze, Attlio Farnesi e Misericordie, Alberto Corsinovi, hanno inviato una lettera-appello al presidente della Regione, Enrico Rossi e ai parlamentari eletti in Toscana.«L’atteggiamento di Autostrade – dicono i due – mette a rischio anche il diritto alla salute di ogni persona nella nostra regione, danneggia i volontari e le associazioni in quanto annulla contenuti e valore aggiunto insiti nella loro opera, parificandola a una mera attività commerciale».

Farnesi e Corsinovi, hanno invitato Enrico Rossi e i parlamentari a essere al fianco del volontariato durante la manifestazione, e a intervenire direttamente nei confronti di Autostrade per l’Italia, in modo da dare un segnale di coesione del ‘sistema sociale’ in Toscana.

Dall’inizio dell’anno il vecchio telepass fornito alle associazioni di volontariato è stato disabilitato per l’entrata in vigore del nuovo sistema. Un assetto in base al quale ciascuna associazione (circa 500 tra Pubbliche e Misericordie) dovrà ritirare il nuovo dispositivo e al termine di ogni servizio, certificare su un apposito portale il fatto che si trattasse di un trasporto d’emergenza di quelli che rientrano nelle casistiche d’esenzione. Una burocrazia insostenibile, soprattutto per le associazioni più piccole, che dovrebbero avere nella loro struttura personale appositamente formato e dedicato.