Toscana

CARCERI TOSCANE, GARANTE: ACQUA CALDA IN 328 CELLE SU 2.253; A SOLLICCIANO 66% STRANIERI E 38% TOSSICI

Il 66% della popolazione detenuta a Sollicciano è costituita da stranieri, in maggioranza extracomunitari, i tossicodipendenti sono il 38%, dei quali il 23% in trattamento metadonico e il numero delle detenute donne é in media intorno alle 70-80 unità. Sono alcuni dei dati che fotografano la situazione del carcere fiorentino, contenuti nella relazione annuale che Franco Corleone, Garante per i diritti dei detenuti, presentata oggi in Consiglio comunale. Le presenze a Sollicciano si sono stabilizzate su circa 700 unità, cifra che si situa a metà tra il livello dei 1.000, prima dell’indulto, e i 500 immediatamente dopo la sua approvazione. Dalla relazione emerge che, dall’emanazione del provvedimento di indulto al 3 dicembre 2007, sono stati ‘dimessi’ 582 detenuti, dei quali 400 con procedimento definitivo (157 italiani, 243 stranieri e 182 per revoca della custodia cautelare). Sono invece 137, quelli che hanno fatto rientro dal febbraio 2006 al dicembre 2007. “Dopo un anno e mezzo dall’indulto – si legge nella relazione – constatiamo una recidiva del 22,12% degli indultati usciti dal carcere, rispetto a quella del 68,5% di chi sconta la pena fino all’ultimo giorno. La previsione dei ‘corvi’ che giuravano che in poco tempo tutti i detenuti usciti sarebbero rientrati, si è rivelata fallace”. Per quanto riguarda gli altri istituti di pena fiorentini, le presenze all’Istituto Gozzini sono passate dalle 36 di gennaio alle 43 registrate a novembre e sono state 22 le persone che hanno usufruito dell’indulto nell’immediatezza del provvedimento. Infine le presenze nell’Istituto Minorile ‘Giampaolo Meucci’, durante il 2007, sono oscillate dalle 8 alle 14 unità, con punte massima di 21 a luglio e di 22 unità a novembre, quasi tutti stranieri, di nazionalità marocchina albanese, rumena, jugoslava. In totale sono 12 i detenuti che hanno usufruito dei benefici previsti dall’indulto.In Toscana su 2.253 celle, solo 328 hanno l’acqua calda e solo 238 sono provviste di doccia. Inoltre, al 14 novembre 2007, i detenuti in regione erano 3.262, a fronte di una capienza regolamentare di 2.866, anche se quella tollerabile è fissata 3.985 detenuti. I dati presentati da Corleone evidenziano anche l’effetto nelle carceri toscane del provvedimento dell’indulto. I detenuti usciti dagli istituti penitenziari per adulti in Toscana sono stati 1.650, di cui 770 stranieri e 880 italiani. Corleone, nella premessa della sua relazione, denuncia una “campagna mediatica di criminalizzazione del provvedimento di clemenza dipinto come origine e causa dell’aumento della criminalità e del diffondersi del clima di insicurezza collettiva. Il linciaggio – afferma Corleone – è proseguito per tutto il 2007. Non c’é articolo di cronaca su episodi delittuosi che non espliciti il fatto che l’autore del reato era in libertà a causa dell’indulto, senza mai specificare quando sarebbe uscito per fine pena senza abbuono e senza indicare la sua misura”. “Il clima giustizialista – prosegue Corleone – ha impedito che fossero messe nell’agenda politica le misure indispensabili per evitare il riproporsi della drammatica realtà del sovraffollamento delle carceri determinato dalla presenza di leggi che affrontano in termini puramente repressivi fenomeni sociali come la tossicodipendenza e l’immigrazione. Purtroppo – conclude Corleone, riferendosi alla situazione nazionale – si è perduta anche l’occasione determinata dall’eccezionale sfollamento, da 62.000 presenze a 38.000, per un progetto di ridefinizione della funzione dell’istituzione penitenziaria in modo da renderla aderente al dettato costituzionale”. (ANSA).(ANSA).