Toscana

CILE, TERREMOTO NEL NORD: SALE BILANCIO DANNI, SCOSSE ANCHE IN CENTROAMERICA

Sono saliti a due i morti, oltre un centinaio i feriti, migliaia i sinistrati e centinaia gli sfollati provocati dal forte sisma (7.7 gradi Richter) che ha colpito ieri sera il nord del Cile, secondo le prime stime dell’Ufficio nazionale per le emergenze del ministero dell’Interno (Onemi). Le vittime, due donne, sono di Tocopilla, 1600 chilometri a nord di Santiago del Cile ed epicentro dei terremoto, dove ci sarebbero 4000 sinistrati e 1200 case distrutte o danneggiate; colpite anche le vicine località di Quillagua e quella di María Elena, dove gli abitanti sono stati costretti a cercare riparo in due scuole adattate per l’emergenza a ostelli. L’Onemi ha riferito inoltre che una cinquantina di operai sarebbero rimasti intrappolati in un tunnel tra Tocopilla e Iquique e si spera di poterli trarre in salvo entro questa mattina. Oltre a causare black-out elettrici e a interrompere le comunicazioni telefoniche, il sisma avrebbe anche colpito l’attività mineraria concentrata nel nord del paese dove l’estrazione di rame – di cui il Cile è il primo produttore mondiale – è stata sospesa per alcune ore. Sebbene con minore intensità il terremoto ha scosso anche il sud del vicino Perù e la località orientale argentina di San Juan. Sempre ieri altri due terremoti sono stati inoltre registrati in Guatemala e Salvador con un’intensità, rispettivamente, di 5.6 e 3.7 gradi Richter: in entrambi i casi non ci sarebbero vittime né danni. Secondo il Servizio geologico statunitense non ci sarebbero connessioni tra questi e quello avvenuto in Cile se non per il fatto che tutti hanno interessato la regione del Pacifico.Misna