Toscana

CITTA’ METROPOLITANA, NASCE A FIRENZE CONFERENZA DEI SINDACI

Un luogo di confronto per coordinarsi su settori quali ambiente, mobilità, infrastrutture o urbanistica e partecipare fattivamente alla discussione nazionale in corso sulle città metropolitane. A Firenze è nata la Conferenza dei sindaci per la città metropolitana, intesa tra il capoluogo toscano e dieci comuni dell’hinterland che vuole essere il primo passo verso la definizione di un nuovo livello istituzionale. Al protocollo aderiscono Firenze, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Impruneta, Lastra a Signa, Pontassieve, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa.

La Conferenza, si legge nel testo del documento, è presieduta dal sindaco di Firenze Leonardo Domenici che la convoca almeno una volta al mese. La Conferenza si impegna a “raggiungere soluzioni condivise per quanto riguarda l’assetto istituzionale e le decisioni di tipo programmatico”.

“Vogliamo – ha affermato Domenici – essere protagonisti concreti del dibattito e delle decisioni che si stanno prendendo a livello nazionale a proposito della riforma degli enti locali. La Conferenza non vuole essere nulla di aggiuntivo alle istituzioni che già ci sono. I cittadini hanno l’esigenza di semplificazioni e non di complicazioni”.

Misure antismog, regolamenti edilizi e trasporti, con un occhio particolare all’aeroporto di Firenze, potrebbero essere i temi sul tavolo della conferenza già nelle prossime settimane. Settori, questi, dove del resto “già esiste – hanno sottolineato i sindaci dei comuni coinvolti – un coordinamento e dove c’é bisogno di portare a sintesi il lavoro svolto”. La nascita futura di una Città metropolitana di Firenze metterebbe a rischio la sopravvivenza della Provincia fiorentina.

“Non siamo noi – ha detto Domenici, che è anche presidente dell’Anci – a dover decidere sulle Province anche se sembra che laddove si costituiranno le città metropolitane non potrà più esserci un ente Provincia nelle forme in cui esiste adesso, proprio per evitare il lievitare di livelli istituzionali”. “Un mese fa – ha concluso – l’Anci ha firmato a Roma con l’Upi (Unione delle Province) e la Conferenza dei presidenti delle Regioni un documento unitario che fa ben sperare per un lavoro comune”. (ANSA).