Toscana

CONGO: CIPSI DENUNCIA, «SEMPRE PIÙ GRAVE LA SITUAZIONE NEL SUD KIVU»

Sempre più grave la situazione nel Sud Kivu, in Congo: la denuncia viene dal Cipsi, il Coordinamento composto da 36 Ong e associazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, che racconta come “nella zona di Walungu, gli stupri, gli omicidi, i sequestri e i saccheggi commessi dai gruppi armati ruandesi sono molto aumentati”. Inoltre, “la popolazione soffre sempre più le estorsioni commesse dai militari congolesi, le Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo (Fardc)”. In una recente nota di EurAC, la rete europea delle organizzazioni non governative per l’Africa centrale si denuncia che “in parecchi casi, l’aiuto umanitario, distribuito nella zona alle 55.000 persone sfollate a causa della violenza delle milizie ruandesi, è stato saccheggiato, o dalle milizie di origine ruandese, o dai soldati congolesi. I soldati delle Fardc sono dispersi nei villaggi, spesso senza paga, senza rifornimento e senza inquadramento appropriato. Nel Sud Kivu ci sarebbero attualmente circa 30.000 militari delle Fardc”. Il Cipsi rivolge un appello all’Unione europea e agli altri finanziatori della Repubblica democratica del Congo per esigere dal governo congolese di transizione “misure immediate, per mettere fine alle estorsioni commesse dai suoi militari”. Si tratta, in particolare, di “garantire che gli esborsi mensili di 8 milioni di dollari da parte dello Stato servano effettivamente per pagare e rifornire i suoi militari”, “di alloggiare le truppe fuori dai villaggi e di risolvere quei blocchi politici che ancora sono di ostacolo alla smobilitazione volontaria”.Sir