Toscana

CONSIGLIO REGIONALE: CONSORZI BONIFICA, NO ALLA SOPPRESSIONE SI’ ALLA RIORGANIZZAZIONE

Realizzare entro 90 giorni un progetto di riorganizzazione della bonifica in Toscana. E’ quanto prevede un ordine del giorno, approvato oggi in Consiglio regionale, proposto da alcuni consiglieri di maggioranza, primo firmatario Pier Paolo Tognocchi (Pd). L’ odg invita anche il presidente della Regione Claudio Martini a farsi promotore, in sede di Conferenza Stato-Regioni, di iniziative per mettere in grado le Regioni stesse di adempiere a quanto previsto dalla finanziaria. Vale a dire riduzione del numero di componenti dei Cda dei consorzi di bonifica o, in alternativa, la soppressione dei consorzi con l’attribuzione delle loro funzioni agli enti locali. Il documento è stato presentato insieme a una proposta di legge del centrodestra, poi respinta dall’Aula, che prevedeva la soppressione di tutti i consorzi di bonifica in Toscana, abolendo il contributo consortile e affidando alla Regione il compito di finanziare le Province per le spese necessarie a garantire l’attività. Contrari alla Pdl tutti i gruppi di maggioranza, favorevoli invece i gruppi del centro-destra. Respinto anche un altro ordine del giorno, presentato dal capogruppo Udc Marco Carraresi, che impegnava la Giunta a presentare una proposta di legge per la riorganizzazione complessiva del settore entro il 30 aprile 2008. Il documento è stato respinto con il voto contrario della maggioranza, a favore il centro-destra mentre si è astenuto il Ps. Ampio il dibattito sul tema dei consorzi di bonifica. Marco Carraresi, capogruppo Udc, ha ricordato alcune cifre in materia. “In toscana – ha spiegato – si contano 13 consorzi di bonifica con 345 dipendenti e 13 comunità montane che svolgono funzioni di bonifica per circa 37 milioni di euro di entrate annuali, costituite principalmente dalla contribuenza dei cittadini e 62 milioni di euro di contributi da Regione ed enti pubblici”. Maurizio Dinelli, capogruppo di Fi ha annunciato: “torneremo all’attacco per abolire, assieme ai Consorzi, la tassa di bonifica, trasferendo le competenze e il personale dipendente alle Province”. Per Roberto Benedetti (An) “in Toscana, ma anche in Italia, esiste un problema della bonifica percepito in modo molto critico dai cittadini perché i Consorzi sono visti come una macchina in cui si danno incarichi e ci sono grandi costi, ma dove di ritorno ci sono scarsi servizi e situazioni percepite come incresciose, come ad esempio la difformità di tariffazione in territori confinanti che crea disparità assurde fra cittadini”. Dai banchi della maggioranza Pier Paolo Tognocchi (Pd) ha sottolineato come vi sia “forte volontà di intervenire in materia, ma mantenendo le funzioni di bonifica. La Pdl del centrodestra manca però di alcune precisazioni, ad esempio non spiega come con il trasferimento alle Province si mantengano i bacini idrografici per la tutela ambientale”. Secondo Fabio Roggiolani (Verdi) il rischio che corre la proposta di legge “é quello di danneggiare il settore agricolo, mentre una vera riforma dovrebbe mantenere la funzione di bonifica come attività autonoma e allo stesso tempo evitare le storture, anche di tipo contributivo, senza però spostare la tassa sulla fiscalità generale”. Per Marco Remaschi (Pd) “una riforma è necessaria ma deve partire dal riconoscimento del fatto che il ruolo dei consorzi, per un territorio così fragile come quello della Toscana, rimane fondamentale”.(ANSA).