Toscana

CONSIGLIO REGIONALE, NENCINI RIELETTO PRESIDENTE; TENSIONI NELLA CDL

Con 59 preferenze su 62 votanti Riccardo Nencini (Sdi) è stato rieletto alla presidenza del Consiglio regionale della Toscana. Due le schede bianche mentre una preferenza è andata ad Alberto Monaci (Pd). L’Assemblea regionale ha così confermato Nencini alla guida del Consiglio per i prossimi due anni e mezzo. La verifica di metà legislatura è richiesta dal nuovo Statuto della Regione approvato definitivamente nel 2005. E’ prevista anche per tutti gli altri componenti dell’ufficio di presidenza. Vicepresidenti sono stati eletti Alessandro Starnini (Pd) e Angelo Pollina (Fi). Starnini è stato riconfermato con 32 voti mentre Pollina subentra a Paolo Bartolozzi (Fi) con 14 voti. Il Consiglio regionale della Toscana ha poi rieletto segretari dell’ufficio di presidenza Gianluca Parrini (Pd) e Giuseppe Del Carlo (Udc). Parrini ha ricevuto 36 voti e e 15 sono andati all’esponente del centrodestra. I votanti sono stati 61 con 7 le schede bianche, una nulla. Un voto ciascuno sono invece andati a Luciano Ghelli (PdCi) e Mauro Ricci (Pd). Segretari questori dell’ufficio di presidenza sono stati eletti Bruna Giovannini (Sd) e Giuliana Baudone (An). Giovannini ha ricevuto 29 voti e Baudone 19 voti. I votanti sono stati 62 con 11 schede bianche. “C’é in questo momento una crisi di rappresentanza generalizzata in Italia” e per questo occorre “dare un nuovo passo anche al Consiglio regionale”. Lo ha affermato Riccardo Nencini, appena confermato presidente del parlamento toscano, in occasione del rinnovo dell’ufficio di presidenza di metà legislatura. Il presidente ha ricordato i punti da mettere al centro dell’agenda del Consiglio toscano, a partire dalle leggi attuative dello Statuto, dalla partecipazione, dal potenziamento delle funzioni di indirizzo dell’assemblea, oltre che dare sostanza alla verifica sull’efficacia delle decisioni assunte, alla legge sulle nomine e all’autonomia dell’assemblea. Per Nencini occorre “conseguire alcuni risultati, tra i quali rendere i lavori più snelli, far conoscere meglio ciò che questo Consiglio fa e ampliare le forme di partecipazione”. L’ultima parte dell’intervento di Nencini, è stata dedicata alle ulteriori necessità per l’assemblea. “Per adempiere la nostra missione – ha detto – occorrono regole del gioco condivise e fissate coralmente, e una forte etica istituzionale” insieme alla “conferma di un corretto equilibrio tra Governo e Assemblea, e di un presidente del Consiglio e di un Ufficio di presidenza super partes”. Infine i ringraziamenti ad un’assemblea che gli ha espresso, negli interventi dei suoi capigruppo, apprezzamento e riconoscimento per il lavoro svolto. Si è chiusa così senza grosse sorprese la verifica di metà legislatura, prevista dallo Statuto della Toscana. Alla vigilia del Consiglio di oggi, tensioni si erano registrate prima tra la maggioranza (centrosinistra e Prc) e l’opposizione della Casa delle Libertà, poi all’interno dei due poli. La Cdl, dopo l’ingresso di Rifondazione nel governo guidato da Claudio Martini, nell’estate scorsa, chiedeva una rappresentanza maggiore “per l’unica opposizione rimasta”. Venuto meno ogni possibile accordo, però, le divisioni più evidenti, portate anche in aula, sono emerse tra Fi e An. I due partiti sono arrivati alla votazione sulla vicepresidenza con due diversi candidati che, alla fine, hanno raccolto, entrambi, voti anche dal centrosinistra: 14 voti sono andati ad Angelo Pollina (FI), poi eletto vicepresidente al posto di Paolo Bartolozzi (anche lui FI), e 13 a Giuliana Baudone (An). L’altro vicepresidente è Alessandro Starnini (Pd). In Consiglio i due partiti hanno rispettivamente 10 e 6 consiglieri. Nessun problema, invece, per l’elezione dei segretari questori, eletti Giuliana Baudone e Bruna Giovannini (Sd) e dei segretari Gianluca Parrini (Pd) e Giuseppe Del Carlo (Udc). In questo caso, infatti, Forza Italia non ha presentato propri candidati. Fortemente critico è stato però il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Marco Carraresi, per il quale “il voto di oggi in Consiglio regionale, e la spaccatura registrata nel centrodestra sentenzia, purtroppo, che non esiste più una coalizione di centrodestra”.  “A questo punto – ha proseguito Carraresi – vengono a mancare anche i presupposti per la stessa figura del portavoce”, fino ad ora ricoperta da Alessandro Antichi (FI). Nei suoi confronti il capogruppo dell’Udc conferma “l’immutata stima e apprezzamento”, ma si dice convinto che “a questo punto le dimissioni da portavoce siano praticamente inevitabili”.(Fonte: ANSA)