Promuovere la pace e la crescita economica in una penisola divisa da oltre 50 anni: è l’impegno sottoscritto oggi dai presidenti della Corea del Sud, Roh Moohyun, e della Corea del Nord, Kim Jong-il, nella terza e ultima giornata dello storico vertice ospitato a Pyongyang. Il Sud e il Nord condividono la visione secondo cui devono mettere fine alla situazione attuale di armistizio e instaurare un sistema di pace permanente si legge nel passaggio centrale del documento in otto punti, siglato dai due leader coreani, in cui viene proclamata la creazione di una zona marittima di pace lungo la costa occidentale della penisola, centrata sull’isola di Haeju; tra le iniziative per promuovere ulteriori passi verso la riconciliazione tra i due paesi – cominciata alla fine degli anni ’90 e sviluppatasi con la cosiddetta politica del sorriso soprattutto dopo il vertice bilaterale del giugno 2000 a Pyongyang figura anche l’istituzione di una linea di trasporti su rotaia già riattivati, nel maggio scorso, dopo mezzo secolo di interruzione (quelli stradali erano già stati riaperti due anni fa). L’accordo, inteso come un trattato volto a sostituire l’armistizio che il 27 luglio 1953 mise fine alla guerra di Corea – concluso con oltre due milioni e mezzo di vittime (tra cui e 150.000 soldati cinesi e 50.000 americani) e la divisione della penisola lungo il 38° parallelo – era stato preceduto ieri dall’annuncio che Pyongyang è pronto a smantellare le installazioni del suo principale sito nucleare, quello di Yongbyon, entro il prossimo 31 dicembre. Dopo la firma della dichiarazione è stato diffuso un comunicato che annuncia un prossimo vertice a quattro’ con Stati Uniti e Repubblica popolare cinese.Misna
