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CUBA, AMNISTIA RECORD PER VISITA DEL PAPA, MA SU VISTI CASTRO TEMPOREGGIA

(ASCA-AFP) – L’Avana – Il presidente cubano Raul Castro ha annunciato il perdono per “motivi umanitari” per 3.000 prigionieri politici e riforme “graduali” sulle leggi che regolamentano in modo molto restrittivo i viaggi all’estero. Fra gli amnistiati figurano anche 86 cittadini stranieri provenienti da 25 paesi diversi, che verranno liberati nei prossimi giorni, ma fra di loro non c’é il contractor statunitense Alan Gross, in prigione a Cuba per spionaggio. Parlando all’Assemblea Nazionale, Castro ha detto che fra i motivi che hanno spinto il regime dell’Avana alla liberazione dei dissidenti c’é l’appello della Chiesa cattolica e della diverse Chiese protestanti e il prossimo viaggio di papa Benedetto XVI previsto per marzo. L’amnistia è la più larga mai concessa dal regime comunista, dieci volte più grande di quella concessa nel 1998 per la visita di Giovanni Paolo II, quando furono liberati 299 dissidenti. Ma i cubani attendevano soprattutto notizie sulla riforma dell’emigrazione, che il fratello del lider maximo ha promesso ma finora non ha messo in pratica. “Confermo la mia volontà di introdurre gradualmente i cambiamenti richiesti in questo complicato settore”, ha detto Castro, sottolineando che molti “considerano la nuovo politica migratoria come una cosa urgente, dimenticando le circostanze eccezionali nelle quali si trova Cuba”, con la politica “sovversiva” di Washington, “sempre alla ricerca dell’opportunità per raggiungere i suoi ben noti scopi”. I particolari non sono ancora noti, ma secondo gli esperti Castro intende abolire i visti di uscita per i cubani che vivono sull’isola e il visto di ingresso per quelli che tornano a casa e l’introduzione dello status di “emigrante permanente”. Normalmente i cubani possono lasciare il paese solo se ricevono una lettera di invito dall’estero. Quindi devono presentare una richiesta di visto di uscita e affrontare un lungo processo burocratico che arriva a costare anche oltre 500 dollari.