Toscana

Card. Betori in Palazzo Vecchio: rimettere al centro la persona umana

L’Arcivescovo ha consegnato, secondo una abitudine che va avanti ormai da molti anni, il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale per la paceCompendio della Dottrina sociale della Chiesa, da cui Betori ha tratto il concetto di persona umana che è diverso, ha ricordato, da quello di individuo. Dalla dignità della persona, ha sottolineato, discendono i diritti universali, inviolabili e inalienabili: i diritti alla vita, all’istruzione, al lavoro, alla procreazione, alla libertà religiosa. Proprio dalla negazione dei diritti, ha ricordato, crea quelle situazioni su cui le istituzioni devono vigilare e intervenire. Betori ha accennato anche al tema delle pari opportunità tra uomini e donne, da realizzare «nel riconoscimento della complementarietà nella diversità».

Nel suo saluto di benvenuto, il sindaco Dario Nardella ha richiamato alcuni dei temi toccati dal Cardinale, a partire dalla dignità della persona e dal valore della comunità. Anche la Presidente del consiglio comunale, Caterina Biti, ha espresso parole di ringraziamento al Cardinale per gli stimoli e gli spunti di riflessione offerti. Tra gli interventi dei consiglieri comunali, quello di Mario Razzanelli (Forza Italia) che ha parlato dei pericoli dell’Islam fondamentalista, affermando: «Crediamo che parlare oggi di costruire una grande moschea a Firenze sia un errore». Rispondendo su questo alle domande dei giornalisti, Betori ha affermato che «Non è certo la Chiesa cattolica che ostacolerà la nascita di una moschea, o di due moschee, a Firenze». «Ogni religione ha diritto all’esercizio del proprio culto – ha proseguito Betori – e tutto va fatto nel rispetto della realtà della nostra città, della presenza della comunità islamica, e delle altre comunità religiose su questo territorio. Il mio dialogo con l’imam è un ottimo dialogo».

Tra gli interventi anche quello di Miriam Amato (eletta con il Movimento 5 Stelle, oggi nel gruppo misto) che ha invitato la Chiesa a pagare l’Imu: dimenticando, come altri hanno fatto notare, che oggi la Diocesi di Firenze (attraverso l’Istituto diocesano sostentamento clero, proprietario di gran parte dei beni ecclesiali) è uno dei più grandi contribuenti del Comune di Firenze, pagando ogni anno quasi tre milioni e mezzo di euro tra Imu e altre imposte.