Toscana

Caritas Grosseto, otto giovani iniziano il servizio civile. Tra loro anche migranti

Il 20 febbraio è stata resa nota la graduatoria e, concluse le procedure necessarie, da oggi iniziano il percorso di otto mesi nell’ambito del progetto Giovansì. I ragazzi selezionati percepiranno un contributo mensile di 433,80 euro. A questi otto giovani – dice il vescovo Rodolfo  Cetoloni, che della Caritas è presidente e che questa mattina li ha incontrati – do il benvenuto ricordando loro che prestare servizio in Caritas ha un significato importante» perché è «un luogo dove, attraverso il servizio alle tante e differenti forme di povertà, ci si mette a scuola del Vangelo. È Cristo che ci dice che ogni volta che abbiamo servito una persona nel bisogno abbiamo servito Lui». Per il vescovo, la carità «non è l’esercizio di opere buone, ma l’amore che si fa concretezza nella carne viva di chi versa in una situazione di bisogno. Questi giovani si troveranno davanti, ogni giorno per otto mesi, persone di varia provenienza e nazionalità, con storie differenti, a volte molto dolorose: sappiano che ciascuno di quei poveri che busserà alla Caritas sarà per loro un segno».

Per don Enzo Capitani, direttore Caritas, l’investimento «sui giovani non è per riempire dei vuoti o delle carenze, ma per regalare loro un’opportunità. In questi anni ho visto ragazzi partire titubanti e concludere profondamente cambiati dentro anche nel modo di guardare le persone, non solo come poveri a cui dare qualcosa, ma esseri umani di cui custodire prima di tutto la dignità».