Toscana

Cattolici protagonisti: gli egoismi del sistema economico strozzano imprese e famiglie

Il debito pubblico e la contrazione del credito, insieme alla pressione fiscale, stanno «strozzando» imprese e famiglie. Il sistema economico è pervaso da egoismi incancreniti. Il consumismo selvaggio altera i ritmi della vita familiare. La nuova disciplina delle pensioni blocca il ricambio generazionale e genera disoccupazione giovanile. In giro si respira un clima di sfiducia e smarrimento, che impedisce di progettare il futuro.

La forte denuncia delle disfunzioni generate da una crisi economico-finanziaria, ma anche culturale e di valori, arriva dalla riflessione a livello diocesano dei delegati alla prima Settimana sociale dei cattolici toscani in corso a Pistoia e che oggi sono riuniti nei gruppi di lavoro. La riflessione non si limita però all’elenco dei mali ma punta a sviluppare un movimento che operando concretamente metta in luce l’urgenza di un nuovo umanesimo.

Per questo nelle proposte di azione da parte dei cattolici toscani domina l’appello a unire le forze, non solo materiali, ad attuare il principio della sussidiarietà nei rapporti tra pubblico e privato, a ripensare anche da parte della Regione Toscana il sistema degli incentivi, della fiscalità e del lavoro, a separare normativamente le attività bancarie speculative da quelle creditizie.

Si ribadisce il principio della libertà educativa secondo cui le famiglie devono essere messe in condizione di scegliere il servizi educativo preferito, mentre si chiede di intervenire con una legislazione promozionale di iniziative che educhino alla legalità, anche costituzionale.

Sul fronte dell’inclusione, i cattolici toscani sono per una società plurietnica, multireligiosa e interculturale: Mentre sulla transizione istituzionale sollecitano prima di tutto la rigenerazione condivisa del tessuto civile morale, politico e istituzionale, avvertendo l’urgenza di un deciso contributo al ricambio della classe dirigente, compresa quella toscana, chiedendo con forza che sia rivista la legge elettorale, partendo proprio da quella regionale, che ha ispirato quella nazionale basata sulle liste bloccate.