Toscana

Cattolici: un «social forum» sulla Toscana in crisi

Come i cattolici toscani possono dare un segnale forte davanti alla crisi e ai mutamenti che stanno sconvolgendo anche la loro regione? Hanno qualcosa da dire davanti allo smarrimento della politica e dell’economia? Riescono a mettere in campo, insieme a donne e uomini di buona volontà, segnali concreti di speranza sulle frontiere del lavoro, dei giovani. delle riforme istituzionali? Esistono le possibilità di una nuova stagione pubblica, nazionale e locale, per i cattolici? Come valutare il fatto che, anche dopo le ultime elezioni politiche, il voto dei praticanti risulta disperso? Come affrontare, nella politica e nella società, da credenti un oggi così complesso?

Non mancano le domande forti sullo sfondo di un appuntamento (circa 400 persone dalle 17 diocesi toscane) previsto a Pistoia dal 3 al 5 maggio 2013 su iniziativa della Conferenza Episcopale Toscana attraverso il suo ufficio che segue i temi della Pastorale Sociale: tutte le diocesi della regione si stanno infatti preparando alla «Settimana Sociale dei cattolici della Toscana», il primo incontro del genere che si svolge – a livello di una regione – in tutta Italia e che viene ospitato a Pistoia proprio nel ricordo di un altro appuntamento, molto lontano nel tempo (il 1907, quando Pistoia ospitò la prima Settimana Sociale dei cattolici italiani: un incontro considerato fondamentale per il successivo sviluppo delle forme, anche partitiche, di presenza dei cattolici nella società italiana). Le «Settimane Sociali» nazionali continuano ancora: l’ultima (la numero 46) si tenne a Reggio Calabria nel 2010 («Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del Paese») e la prossima sarà a Torino («Famiglia: speranza e futuro per la società italiana»). Da notare poi che Firenze, nel novembre 2015, ospiterà il grande convegno nazionale dei cattolici italiani sul tema della fede.

Stamani, durante la conferenza stampa che si è tenuta presso il Consiglio regionale, sono stati messi a fuoco gli obiettivi della Settimana. “Uno dei contributi che potranno venire da  Pistoia – ha sottolineato Adriano Fabris, ordinario di Filosofia Morale all’Università di Pisa – sarà aiutare a ripensare i motivi che stanno alla base dei legami sociali e mostrare i luoghi in cui questi legami si realizzano attraverso rapporti fecondi: la famiglia, le piccole comunità, le relazioni fra persone”.

Per il direttore dell’Ufficio che nella Chiesa toscana segue la pastorale sociale e i problemi del lavoro, padre Antonio Airò, il convegno intende ricordare che i cristiani toscani «in permanente processo di conversione vogliono fare fino in fondo la loro parte per affrontare i problemi complessi e cercare le soluzioni più autentiche in questo tempo difficile per il Paese e per la regione».

mons. Giovanni Santucci, vescovo delegato per la pastorale sociale e del lavoro,punta il dito sulla «mancanza di una visione dell’uomo, un progetto uomo cui riferirsi, manca un disegno di società cui guardare per collaborare alla sua costruzione. Semplicemente: mancando la meta ogni strada si equivale ed è sbagliata, inutile». Per questo «abbiamo pensato che fosse utile chiamare un po’ tutti a riflettere e a decidere qualche intervento, considerando la situazione in cui ci muoviamo e giudicando più culturale e morale che economica la crisi che ci investe».

LE CINQUE AREE – In Toscana, da oltre un anno, è in atto un percorso per declinare nel livello regionale le cinque grandi tematiche che animarono l’incontro di Reggio Calabria: crisi economica e finanza; educazione, scuola e questione giovanile; fenomeni migratori e diritti di cittadinanza; lavoro, professioni e mobilità sociale; salvaguardia della democrazia, ruolo dei partiti politici e riforme istituzionali.  Un anno fa (17 marzo 2012) la basilica fiorentina di San Lorenzo ospitò un affollato incontro («Cattolici protagonisti nella Toscana di oggi») e non sono mancate iniziative locali (nuovi stili di vita, salvaguardia dell’ambiente naturale, formazione, lavoro, legalità, nuove imprese…) i cui risultati saranno presentati a Pistoia nella tre giorni di inizio maggio.

IL PROGRAMMA – Ospitati in un luogo simbolico (un grande capannone industriale costruito all’inizio del Novecento – comunemente chiamato «cattedrale» – per le officine ferroviarie della fabbrica pistoiese «San Giorgio» poi «Breda») i lavori avranno inizio nel pomeriggio di venerdì 3 maggio con la relazione introduttiva affidata ad Adriano Fabris, ordinario di Filosofia Morale all’Università di Pisa.

Il giorno successivo, dopo la presentazione della sintesi su quanto fatto nelle singole diocesi e in base a una relazione introduttiva dell’economista Luigino Bruni (ordinario di Economia Politica all’Università di Milano-Bicocca) i delegati si divideranno in 5 gruppi di lavoro (coordinati da Giovanni Tarli, Emanuele Rossi, Enrico Fiori, Paolo Nepi, Stefano Biondi). Nel pomeriggio gli interventi di Antonio Maria Baggio (ordinario di Filosofia Politica nell’Istituto Universitario “Sophia”) e del vescovo Giancarlo Maria Bregantini (presidente Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace). L’appuntamento si conclude la domenica con il vescovo di Massa Carrara-Pontremoli Giovanni Santucci e con la Messa presieduta dal cardinale Giuseppe Betori.

I DELEGATI – I delegati a Pistoia delle 17 diocesi presenti nella Chiesa toscana saranno 345 e un terzo di loro, tassativamente, dovrà essere under 40: la ripartizione è legata alla dimensione delle diocesi.

Le tre diocesi più piccole, quanto a numero di abitanti (sotto i 100 mila: Volterra; Pitigliano-Sovana-Orbetello; Montepulciano-Chiusi-Pienza) avranno diritto a 15 delegati per ciascuna; le 10 al di sotto dei 300 mila abitanti porteranno, ognuna, 20 delegati mentre le quattro over 300 mila abitanti (Firenze, Pisa, Lucca, Arezzo-Cortona-Sansepolcro) porteranno 25 delegati ciascuna.

Ai 345 delegati si aggiungeranno, anch’essi con delega, i rappresentanti regionali di tutte le associazioni ecclesiali e dei movimenti laicali. A Pistoia sono dunque attese circa 400 persone. Nei due dopo-cena (il venerdì e il sabato) la diocesi ospitante organizza altrettanti eventi. Fortemente raccomandato – in particolare per i delegati che risiedono non lontano da Pistoia – l’uso del treno anche perché la «cattedrale» in cui sono ospitati i lavori è a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Un segnale – sottolineano gli organizzatori – di sostenibilità ambientale.