Toscana

Cave, in Toscana nel 2017 incidenti mortali azzerati

Negli ultimi 10 anni, tra il 2006 e il 2016, si sono registrati nove infortuni mortali di cui cinque solo negli ultimi due anni, 2015 e 2016. Una crescita in controtendenza con la diminuzione generale degli infortuni in cava (da 174 a 61 nell’ultimo decennio). Nel 2017, invece, non si sono registrati infortuni mortali in cava. A fare il punto  è la Regione Toscana, che ha deciso di investire altri 750.000 euro nel Piano straordinario per la sicurezza nella lavorazione del marmo, la cui durata viene dunque prorogata dal 2018 fino al 2020. Risorse che si vanno ad aggiungere ai 2,5 milioni di euro già stanziati l’anno scorso e utilizzati per l’acquisizione di nuovo personale e attrezzature. Nel luglio 2017, la Regione ha varato anche una campagna di comunicazione sulla sicurezza nelle cave.

«Sul fronte della sicurezza sul lavoro in questi ultimi anni abbiamo messo in campo interventi concreti – rivendica Stefania Saccardi, assessore regionale alla Sanità – per migliorare la sicurezza nelle cave  è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell’impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti. Le iniziative previste dal piano ad oggi hanno dato buoni risultati, siamo sulla strada giusta. Per questo abbiamo deciso di prolungare il piano ancora per due anni».

Nel 2017, dall’inizio dell’anno fino al 30 novembre scorso, in Toscana sono stati eseguiti 826 accessi in cava, il 100% di quelli programmati. Tutti i 173 siti sono stati ispezionati più volte, in media quattro o cinque accessi per cava). Inoltre, sono stati effettuati 392 accessi (322 zona Apuane e 70 zona Versilia) in aziende per la lavorazione del marmo. Nel 2016, invece, nell’ambito del piano sono stati eseguiti 424 accessi in cava. Tutte le 167 cave sono state ispezionate più volte e nello stesso periodo sono stati effettuati anche 87 accessi in laboratori per la lavorazione del marmo.

Il Piano straordinario per la sicurezza nelle cave prevede diversi interventi, tra cui il potenziamento dei controlli insieme a Inail e direzione del lavoro, l’elaborazione di procedure e misure di prevenzione condivise con le aziende, la segnalazione al ministero delle non conformità rilevate sulle macchine tagliatrici a filo diamantato.