Toscana

Cisl: porti toscani, no agli accorpamenti con Civitavecchia e La Spezia

“Nella riorganizzazione delle autorità portuali – spiega il sindacalista – si ipotizzano Livorno e Piombino insieme a Civitavecchia e Marina di Carrara con la Spezia. Ma spostando il baricentro da una parte verso Civitavecchia e dall’altra verso la Spezia, senza tenere conto delle specificità e dei traffici, alla fine si penalizza la Toscana, compromettendone le opportunità di crescita, in un momento cruciale. Oggi infatti la Toscana dei porti è sospesa tra l’abisso e la rinascita, in bilico tra le difficoltà degli ultimi anni e una pioggia di milioni attesa nei prossimi per opere importanti a Livorno, come a Piombino e a Marina di Carrara. Investimenti che potrebbero far uscire dalla crisi la costa, ovvero l’area toscana più colpita, e offrire a tutta la regione un motore di sviluppo in più e uno sbocco logistico per i propri prodotti.”“Per questo –aggiunge Boni- chiediamo un intervento della Regione per riaffermare che lo sviluppo passa dalle sinergie e dalla collaborazione anche dei soggetti imprenditoriali e da scelte condivise con tutti i soggetti interessati.”“Il documento predisposto dal Consiglio dei Ministri sulla portualità e sulla logistica –spiega il Segretario Fit- rappresenta un passo in avanti sul piano degli indirizzi strategici della gestione, che deve rispondere ad una visione del Paese Italia, eliminando la concorrenza territoriale. Resta però da chiarire come verranno collocate le nuove Autorità portuali, che devono essere funzionali al nuovo disegno ma nello stesso tempo rispondere al territorio e agli investimenti previsti.”“Questa –conclude Boni- è anche l’occasione per fare chiarezza rispetto ai dipendenti delle attuali Autorità portuali: fermo restando il ruolo di lavoratori  pubblici, devono essere assoggettati al diritto privato in modo da poter applicare il CCNL firmato e adeguare gli aspetti organizzativi ed economici.”