Toscana

Colle, tra un anno la prima moschea toscana

di Andrea CiappiEntro poco più di un anno sarà pronta la Moschea di Colle Val d’Elsa (lavori al via in autunno). Punto di riferimento per il migliaio di musulmani valdelsani, senesi, ed anche della cintura sud fiorentina. Primo esempio in Italia di accordo istituzionale tra un comune (quello, appunto, di Colle) ed una comunità islamica. Nella città d’Arnolfo, in piazza Scala, già da oltre dieci anni è attivo il centro culturale islamico. La nuova Moschea, con cupola alta sei metri e minareto di 8,30 metri, sorgerà alla Badia. “Sarà luogo d’interscambio culturale e di pace” hanno affermato martedì 19 luglio durante la presentazione in Municipio l’imam Feras Jabareen ed il responsabile della comunità musulmana Sami Elshami. Tutti potranno accedere con rispetto al centro culturale. Tutti tranne i terroristi, hanno ribadito “senza se e senza ma” i rappresentanti musulmani. Che cercano il dialogo con l’Occidente. Con le sue regole derivate dalle matrici cristiane. Il modello dell’intesa tra musulmani e comune a Colle, al momento unico in Italia, potrà essere ripetuto per costruire la grande moschea di Firenze: «L’ha chiesto espressamente l’amministrazione fiorentina», ancora parole di Elshami.Il terrorismo resta alla porta. Già in passato, i musulmani valdelsani hanno segnalato alle forze di polizia situazioni nelle quali non vedevano chiaro, come ha precisato più volte l’imam Jabareen. Del resto, lo stesso contratto fra amministrazione colligiana ed associazione comunità musulmana parla chiaro. Potrà essere rescisso «in caso di eventuali condanne penali a carico dei componenti dell’organo direttivo dell’associazione (musulmana, ndr) per aver commesso direttamente o anche soltanto indirettamente attività illegali legate a quanto si svolge nel centro culturale (islamico, ndr)». Quasi un anno fa, per dare un altro esempio concreto, l’imam Jabareen, assieme al vicepresidente della comunità dei marocchini in Italia Yassine Belkassem (che abita a Bellavista, quartiere di Poggibonsi) firmò il Manifesto contro il Terrorismo messo a punto dagli islamici in Italia. Ad ottobre 2004, Jabareen e Belkassem furono oggetto di pesanti minacce via Web: «Vi decapiteremo». Siamo ad oggi. La Moschea di Colle costerà seicentomila euro. Di questi, trecentomila sono stati stanziati quale contributo dalla Fondazione MPS. Contributo contro il quale si è scagliata Oriana Fallaci. «Le sue parole alimentano l’odio invece che il dialogo» ha tagliato corto Elshami.«Il nuovo centro culturale islamico – afferma il sindaco Paolo Brogioni – sarà inserito nel progetto di riqualificazione dell’area del parco di S.Lazzaro, intervento pubblico promosso dal comune».

«La presentazione del progetto del centro culturale islamico – fa eco Sami Elshami – rappresenta una tappa importante verso la costruzione del centro, una struttura voluta dalla nostra comunità che finalmente presto sarà realtà grazie a un percorso che ha avuto il pieno sostegno delle amministrazioni comunali guidate prima da Marco Spinelli e poi da Paolo Brogioni».

«Il centro culturale – continua Sami – sarà un luogo di identità per i musulmani che vivono a Colle e un luogo di culto arabo e di scambio interculturale. La nostra comunità è ormai integrata nella società colligiana e questa struttura funzionerà nel pieno rispetto del protocollo d’intesa sottoscritto a dicembre e delle norme giuridiche italiane. Quello che sta succedendo a Colle rappresenta un grande esempio di integrazione e di convivenza. I centri culturali hanno una loro identità e un loro indirizzo e la nostra voce è sempre stata la pace».

«La struttura che sorgerà a Colle – conclude Sami – è la prima nata da un accordo fra amministrazione comunale e comunità islamica e questo è il cammino della vera integrazione».

«Il momento internazionale è difficile – ammette l’imam Feras Jabareen dopo aver condannato senz’appello la strage di Londra – ma noi ricerchiamo il dialogo e la convivenza pacifica nel rispetto delle leggi del Paese che ci ospita. Il terrorismo di matrice islamica ha indebolito anche noi, che ne siamo le prime vittime anche sul piano morale. L’insegnamento islamico si fonda sul rifiuto della violenza e il valore della vita». Le caratteristiche della moschea sono state illustrate dall’architetto Danilo Raccuja che spiega come “la struttura sarà inserito nel progetto di riqualificazione urbana e sarà aperta in quanto collocata all’interno di una zona pubblica». «E’ importante conoscere l’Islam senza isolarlo – ha concluso l’architetto – e questo percorso di integrazione che è in atto a Colle è molto importante e presenta aspetti unici nel suo genere».