Toscana

Confindustria Toscana, Ranaldo: nuovo aeroporto di Firenze non può rimanere a metà

Le decontribuzioni per le assunzioni di giovani nelle imprese vanno sostenute, lo sviluppo dell’aeroporto di Peretola non può rimanere bloccato e all’interno di Confindustria le fratture del passato devono essere suturate. Sono queste le priorità di Alessio Marco Ranaldo, 31 anni, impegnato in due aziende di famiglia specializzate in moquette e tessuti per rivestimenti, da martedì scorso è presidente degli industriali toscani. Pratese, iscritto a Confindustria dal 2012 è arrivato alla guida di piazza della Repubblica dopo una gavetta nell’associazione, a partire dal gruppo e dal direttivo dei giovani. Riceve la guida in una fase economica espansiva. «Stiamo assistendo in questa fase a un po’ di ripresa, si comincia a respirare. Lavorando come imprenditore mi accorgo che un appeal positivo esiste- spiega, nel corso di un incontro di presentazione alla stampa-. Non è per tutti uguale, non è stabile, non è un punto di arrivo e non è neanche un punto di partenza». L’indice più importante sostiene, citando Gentiloni, è la fiducia. «La gente è più propensa a rischiare quando c’é fiducia- evidenzia-. È la base». Soprattutto per un buon rapporto con chi governa. «Abbiamo lavorato con le istituzioni sempre, con la Regione e coi sindacati- dice-. Voglio continuare a farlo e voglio essere partecipe, presente in questo processo. Vorrei che Confindustria fosse un attore importante dell’economia toscana».

In attesa di offrire le proprie ricette nel dettaglio, il leader degli imprenditori intanto promuove l’orientamento del governo verso gli sgravi fiscali sulle assunzioni dei giovani fino a 32 anni. «Se ne parla in questi giorni – sottolinea -. A nostro avviso tutto quello che può essere a favore di chi si approccia al mondo del lavoro è altamente benvenuto». La leva fiscale è un pezzo della soluzione alla piena ripresa occupazionale. L’altra è la formazione: «Vorrei che i giovani venissero preparati- dichiara, senza girarci intorno-. Quando cerco un dipendente nel settore commerciale che conosca l’inglese è difficile trovarlo. Segno che un divario fra domanda e offerta ancora esiste».

Un altro tema sul quale si dimostra sensibile è il nodo della nuova pista parallela dello scalo aeroportuale di Firenze. «Per lavoro sono fuori dall’Italia fra i 4 e i 5 mesi l’anno, o almeno lo ero prima di assumere questa carica – specifica Ranaldo -, e sinceramente l’idea di un aeroporto vicino, più grande che mi agevoli la vita è positivo per me, ma anche per qualsiasi imprenditore sia in ingresso che in uscita». I disagi quotidiani dei voli dirottati da Firenze a Pisa sono un problema da risolvere definitivamente. «Una città come Firenze e il territorio toscano non possono permettersi delle infrastrutture a metà – avverte -. Questa città vive di turismo, non si può atterrare a Pisa ogni volta per vento».

Un altro dato da esaltare è la qualità dei passeggeri. «Il 30-40% delle persone che partono e arrivano a Peretola viaggiano in classe business, questo rappresenta una ricchezza enorme per l’indotto – constata -, è una cosa che va spinta e supportata».

Quanto, poi, alle divergenze che hanno solcato il difficile cammino della ricerca di un successore al presidente uscente Pierfrancesco Pacini, il neo leader propone una strategia della distensione: «È normale scontentare qualcuno quando un’elezione come la mia è arrivata dopo un processo più lungo del dovuto – afferma Ranaldo, ricordando i mesi di proroga dei vertici per trovare un’intesa -. Però, tutti i presidenti mi hanno chiamato, e si sono congratulati con me. Da lunedì inizierò a girare i territori per conoscere i presidenti, gli elettori di Confindustria per comprendere in maniera più profonda i punti di forza e di debolezza, oltre alle aspettative». Successivamente, è la promessa, «stileremo un programma con modalità e tempistiche alle quali ci atterremo tutti. Un po’ come il patto con gli italiani di Berlusconi, magari meno impegnativo e più rispettato».