Toscana

Consiglio regionale: un programma per portare la “banda larga” ovunque

129 milioni di euro per ridurre il divario digitale in Toscana. E’ il programma licenziato a maggioranza – con l’astensione tecnica del centrodestra – dalle commissioni Mobilità e infrastrutture (presieduta da Fabrizio Mattei del Pdl) e Affari istituzionali (presieduta da Marco Manneschi dell’Idv) del Consiglio regionale riunite in seduta congiunta.

A illustrare il «programma regionale per la promozione e lo sviluppo dell’amministrazione elettronica e della società dell’informazione e della conoscenza nel sistema regionale 2012-2015» c’era anche la vicepresidente e assessore alla Ricerca, Stella Targetti.

Gli obiettivi principali che il piano si pone sono il miglioramento delle infrastrutture e la riduzione del digital divide, portando ovunque la banda larga e attivando e gestendo il nuovo centro servizi regionale della rete telematica con fornitura di infrastruttura e piattaforma condivise, sulle quali la pubblica amministrazione toscana abbia la possibilità di appoggiare i propri servizi; ancora, garantire attraverso l’utilizzo delle tecnologie e la semplificazione un rapporto più diretto e immediato di cittadini e imprese con la pubblica amministrazione e promuovere l’integrazione del patrimonio informativo della pubblica amministrazione, per sostenere la lotta contro l’evasione fiscale e garantire il diritto alla detenzione di informazioni da parte di cittadini e imprese. Come ha spiegato Targetti «le sfide che l’Europa pone sono molto elevate, per cui occorre fare delle scelte. La Regione da un lato punterà a un programma di copertura capillare del territorio, dall’altro cercherà, nell’ottica della programmazione territoriale, di accelerare il modello toscano che fin qui è risultato vincente».

Marco Manneschi (Idv) ha sottolineato la preoccupazione che il progetto enunci principi generali ma sia difficilmente applicativo. Alberto Magnolfi (Pdl) ha invece espresso perplessità per il fatto che «la Giunta chiede una sorta di approvazione in bianco di un programma molto vasto, senza specificare quali siano le concrete priorità su cui contare». Per questo il centrodestra, al momento del voto, ha annunciato un voto di astensione tecnica che si riserva di modificare, dopo una serie di approfondimenti, al momento del voto finale in Consiglio. Nelle prossime settimane il provvedimento approderà in aula.