Toscana

Cooperative argine contro la crisi. Rossi: «Valutiamo fondo per farle crescere»

I dettagli sono da definire, a partire dall’ammontare del fondo: le coop avevano ipotizzato 40 milioni, pronte a mettere in campo anche le proprie risorse e gli strumenti finanziari intercooperativi. «La proposta è interessante – commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi, dopo l’incontro con le cooperative – e non si tratta di assistenza ma di un sostegno a piani di sviluppo ed investimento». «Le cooperative sono tra gli asset positivi della nostra regione» aggiunge. E i numeri lo testimoniano. Nonostante la crisi, sono cresciute nel fatturato ed hanno retto sul fronte dell’occupazione (+0,5%). Possono dunque essere un attore importante per la ripresa. Un fondo dedicato – gestito magari in collaborazione con Sici Centro Italia, la società di gestione del risparmio partecipata anche da Fidi e dunque dalla Regione Toscana, attiva nel settore del private equity e venture capital – è necessario perché gli strumenti finora disponibili si rivolgevano solo alle società di capitale.

L’idea del fondo si inserisce all’interno di un più vasto e nuovo patto per lo sviluppo. E’ uno dei tanti tasselli. «Entro la fine del mese firmeremo una bozza di accordo con tutte le parti sociali, che da aprile ad oggi ho incontrato per costruire insieme una prospettiva nuova per la ripresa» dice Rossi. Non ci saranno dunque solo le cooperative. «Poi a settembre questa ed altre idee – aggiunge, tracciando l’agenda per i prossimi mesi – confluirà nel piano programmatico che andrà in consiglio e successivamente ne terremo conto nello scrivere la legge finanziaria». L’obiettivo è esser pronti per il 2014.

Prima della conferenza stampa, durante l’incontro con le cooperative, Rossi aveva sottolineato l’importanza di sostenere tutti quei servizi, fatti non solo da imprese e cooperative ma anche professionisti e partite Iva, che operano a servizio delle imprese. «Nell’uso dei fondi europei dovremo fare delle scelte – aveva spiega – Non tutto si potrà fare e dovremo privilegiare lavoro e sostegno allo sviluppo».