Toscana

Corte Conti: ok a rendiconto Regione, ma ci sono criticità su «derivati» e costi politica

Questa mattina, in Palazzo Medici Riccardi, si è svolta l’udienza della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Toscana relativa alla parifica del rendiconto generale della Regione Toscana per l’esercizio finanziario 2012. E’ intervenuto anche il Procuratore regionale che, nella sua requisitoria, ha trattato di alcuni profili generali relativi all’istituto della parificazione, nel confronto tra Stato e Regione e del ruolo, di garanzia piuttosto che «requirente», del Pm contabile.

La Sezione ha parificato il rendiconto della Regione valutando «nel complesso regolare la gestione». Sono, infatti, state rispettate le normative interne di contabilità, i documenti contabili sono approvati nei termini, non vi sono variazioni al bilancio dopo il 30 novembre, non sono presenti gestioni fuori bilancio. Sono inoltre stati applicati i tagli alla spesa previsti dalle normative nazionali e le disposizioni sul contenimento della spesa del personale. I limiti all’indebitamento vengono rispettati, cosi’ come il Patto di stabilità interno.

Sono state, tuttavia, rilevate alcune «criticità»: «i controlli di gestione necessitano di una implementazione più estesa; la gestione di competenza presenta risultati negativi anche per ciò che concerne la parte corrente; per le entrate, si registra un deterioramento ed un rallentamento della capacità di smaltimento dei residui attivi; l’’indebitamento continua a crescere in fase di autorizzazione, anche se poi viene sottoscritto solo in una quota minima; per le spese per i gruppi consiliari regionali la Sezione auspica che negli stanziamenti del 2013 sia deciso un significativo risparmio, visto il consistente avanzo registratosi nel 2012; la spesa in conto capitale evidenzia una capacità di impegno modesta, anche se in ripresa rispetto ai due anni precedenti; la spesa del personale si presenta in aumento

C’è poi la delicata «posizione sui derivati del 2011» che «continua ad essere fortemente negativa, avendo comportato esborsi per la Regione pari a 11,92 milioni di euro, con un leggero miglioramento nell’anno in esame rispetto al 2010 ed al 2011». La Corte, comunque, «valuta sostanzialmente sostenibile la situazione debitoria regionale». «Nel complesso – sottolineano i giudici della Corte dei Conti – i contratti su strumenti derivati sono sette (il primo Galileo Bond, infatti è da considerarsi 2 volte essendo 2 le controparti finanziarie Merril Lynch e Deutsche Bank), stipulati tutti con differenti intermediari. I contratti stipulati tra il 2002 e il 2006 prevedono scadenze tra il 2021 e il 2035. La Regione ha un ulteriore contratto di finanziamento, che include una componente derivata. Tale ultima posizione andrà a scadenza nel 2035». «L’autorizzazione all’indebitamento, al netto del debito per la sanità, continua a crescere in modo vistoso – continuano – registrando in aumento percentuale pari a quasi il 52% tra il 2012 e il 2010 anche se solo una minima parte è poi oggetto di effettiva sottoscrizione».

Relativamente agli aspetti critici rilevati, la Corte «invita la Regione ad un’attenta riflessione ai fini di interventi migliorativi della gestione».