Toscana

DOPO MAREMOTO: G7 CONGELA PAGAMENTI DEBITO ESTERO DEI PAESI COLPITI

Il G-7 ha raggiunto un’intesa per congelare il debito dei Paesi dell’Oceano Indiano devastati dal maremoto del 26 dicembre scorso. Lo ha annunciato in serata il governo britannico attualmente alla presidenza dell’organizzazione che raccoglie i 7 Paesi più industrializzati del Pianeta.

In un comunicato, firmato dai ministri delle Finanze dei Paesi del G7-G8, si sottolinea che l’organizzazione cercherà di ottenere il placet di tutti i Paesi creditori nel prossimo vertice del Club di Parigi (che riunisce i Paesi donatori), in programma il 12 gennaio prossimo. “Non chiederemo i pagamenti del debito da parte dei Paesi colpiti fino a quando la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale non avranno completato una stima delle necessità della ricostruzione e dei finanziamenti, riconoscendo che alcuni Paesi potrebbero non essere in grado di effettuare i pagamenti del debito” si legge nella dichiarazione. Un’iniziativa che rischia di essere solo di facciata, secondo Riccardo Moro, direttore della Fondazione giustizia e solidarietà della Conferenza episcopale italiana (Cei). “Questi annunci – ha spiegato Moro – non sono utili per costruire consenso, paiono funzionali alla gara per apparire più generosi in modo non costoso e possono avere ripercussioni sui debiti dovuti verso privati. Il congelamento dei debiti e le seguenti riduzioni sono un atto necessario, ma non sostituiscono in alcun modo la necessità di adeguati contributi finanziari freschi”. Occorrono invece, secondo il direttore dell’organismo promosso dalla Cei, per dare continuità alla Campagna giubilare per la cancellazione del debito “strumenti reali per programmare e realizzare la ricostruzione e non solo annunci per affrontare l’emergenza di fronte alle telecamere e ai microfoni dei media”.

Secondo Moro, nella riunione del Club di Parigi i Paesi creditori dovranno raggiungere un accordo per il congelamento di due anni del debito di tutti i paesi coinvolti dal sisma, “chiarendo che si tratta di congelamento proposto dai creditori e non di moratoria richiesta dai debitori. I debitori cioè non dovranno subire ripercussioni negative sui loro debiti verso i privati, particolarmente rilevanti per questi Paesi, le cui condizioni potrebbero aggravarsi se apparisse l’immagine di una loro incapacità di pagamento, cioè di una loro possibile o aumentata insolvenza”.Misna