Toscana

Dalla donazione al trapianto un percorso di qualità

di Simone PitossiSono 41 ogni milione di abitanti i donatori di organi in Toscana. È quanto reso noto l’assessore regionale alla sanità Enrico Rossi insieme al direttore dell’Organizzazione toscana trapianti (Ott) Franco Filipponi, presentando il «Programma di accreditamento donazione-trapianto», il percorso che permette di integrare tutte le attività sanitarie legate al settore nel terriotrio regionale.

La Toscana è la prima regione in Italia a dotarsi di questo «bollino di garanzia». Ma non c’è solo questo di nuovo. Infatti, le Aziende sanitarie locali dovranno garantire ai pazienti che sono in attesa di un trapianto di organo un percorso in sette tappe. L’itinerario è tratteggiato in una delibera (la n. 651 del settembre scorso) che la Giunta regionale toscana ha approvato per regolamentare il «percorso assistenziale sui trapianti di organo». Soprattutto nell’allegato 1 viene specifica il cammino da seguire.

Il percorso inizia con il paziente che si rivolge al medico di medicina generale (Mmg). Quest’ultimo dopo le analisi del caso indirizzerà la persona all’Unità operativa specialistica di riferimento della propria Asl dopodiché ci sarà la segnalazione del caso al Centro trapianti di riferimento regionale per la tipologia di organo. A questo punto il paziente verrà inserito nella lista di attesa e, infine, si arriverà al trapianto e al decorso post-operatorio con il conseguente programma di «follow-up». Al punto 7 dell’allegato si stabilisce anche l’«accesso alle prestazioni sanitarie all’estero». In questa sezione viene stabilito che un paziente in lista di attesa in un centro trapianti nazionale possa «richiedere l’autorizzazione all’iscrizione in una lista estera».

Questo passo però comporta «l’uscita dalla lista di attesa nazionale». «Nel complesso – commenta Franco Filipponi, responsabile dell’Organizzazione Toscana Trapianti, la struttura organizzativa regionale che presiede alle attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule – la rete toscana oggi appare organica e attiva su tutto il territorio per ogni tipo di trapianto e monitorata grazie ad uno specifico programma di qualità secondo standard migliori rispetto a quelli richiesti a livello nazionale».

Non solo. «L’opportunità – conclude Filipponi – di ricevere un trapianto in Toscana è doppia rispetto alla media nazionale e la qualità dei centri di trapianto di organi, tessuti e cellule è considerata una eccellenza». Il presidente regionale dell’Associazione italiana per la donazione di organi e tessuti (Aido), Vincenzo Passarelli ricorda che è possibile esprimere il proprio consenso all’espianto di organi in caso di decesso in quattro modi: «Con una registrazione alla banca dati del ministero della Salute, da effettuarsi all’Asl; attraverso il tesserino inviato nel 2000 dall’allora ministero della Sanità; tramite la tessera di un’associazione donatori o firmando una dichiarazione di volontà su un foglio comune».

Ma c’è anche un parere negativo rispetto alla delibera regionale. «La delibera della regione Toscana – secondo la onlus Associazione malati di reni – ha negli intenti il miglioramento del servizio offerto per quanti aspettano un trapianto o sono trapiantati. Ma al punto 7 dell’allegato l’“Accesso alle prestazioni sanitarie all’estero” troviamo recepito quanto contenuto nella bozza di decreto ministeriale, già dal 2005 contestato dalle Associazioni, ovvero, l’impossibilità “burocratica” di recarsi presso un centro europeo per essere inseriti in lista di attesa. Infatti in tal caso c’è l’obbligo della cancellazione dalle liste di attesa in Italia, in aperto contrasto con quanto contenuto nelle linee guida ministeriali per l’iscrizione in lista di attesa che consente l’iscrizione in due centri italiani, uno nella regione di residenza e uno nel resto d’Italia, offrendo quindi due opportunità».

La schedaPer la donazione di organi e tessuti la Toscana risulta fra le prime realtà in Italia ed in Europa. L’attività di donazione del 2006 presenta infatti una proiezione annuale di ben 41 donatori effettivi per milione di popolazione, contro i 31,7 donatori effettivi per milione di abitanti registrati nel 2005 (su una media nazionale di 21). Si tratta di un dato mai raggiunto in Italia e neanche nelle regioni spagnole a maggiore attività. Nello stesso tempo le opposizioni alla donazione sono diminuite al 27,9%, rispetto al 31,9% del 2005. Come le donazioni anche i trapianti di organo sono aumentati in modo significativo: nel 2005 sono stati effettuati complessivamente 300 trapianti da donatore cadavere (154 di rene, 90 di fegato, 13 di cuore, 12 di polmone e 31 di pancreas) mentre ben 122 sono già stati fatti nei primi quattro mesi del 2006 (63 di rene, 39 di fegato, 5 di cuore, 3 di polmone e 12 di pancreas). La donazione dei tessuti è un’altra eccellenza. La Toscana dispone di 4 banche dei tessuti che partecipano attivamente al network nazionale: per la cute l’Azienda ospedaliera universitaria Senese è la prima in Italia, mentre si collocano al secondo posto nazionale l’Aou Pisana per le valvole cardiache, l’Aou Careggi per il tessuto muscolo scheletrico e la Asl di Lucca per la cornea.