Toscana

Del Grande libero, già in Italia. Rossi: «Lieto fine a cui ha contribuito la mobilitazione di tutti»

«Sto bene, il problema è stata la detenzione, la privazione della libertà personale. Non ho subito alcun tipo di violenza», ha detto Gabriele Del Grande ai cronisti al suo arrivo a Bologna.

«Penso che in questa vicenda drammatica ma a lieto fine abbia molto contribuito la mobilitazione da parte di tutti nel Paese, che con insistenza hanno chiesto la liberazione di Del Grande – dice Rossi, che nei giorni scorsi si era tenuto in contatto i familiari, con i genitori e la sorella, aveva partecipato alla manifestazione di Lucca ed aveva offerto il suo aiuto – Naturalmente ha fatto la sua parte la Repubblica, a partire dal presidente, il governo e il corpo diplomatico». I quali hanno lavorato nel riserbo e silenzio in tutti questi giorni.

«Questa storia – sottolinea Rossi – mette in risalto l’impegno di un giovane che, a rischio della propria libertà e forse anche di più, si impegna per dare voce a chi quella libertà non ce l’ha, che fugge dalla guerra e dalle catastrofi. E questo è un impegno che non deve diminuire ma accrescersi».

«La globalizzazione – conclude il presidente della Toscana – ha messo in campo una generazione di ragazzi e ragazze impegnati fuori dall’Italia in situazioni difficili. Sono Gabriele (Del Grande) , Giulio (Regeni) e tanti altri, accomunati dal vivere e sentire il problema dei diritti umani in una dimensione mondiale: una generazione che dobbiamo aiutare nelle loro battaglie, stando al loro fianco».