Toscana

Disabilità, Saccardi: «Una cabina regionale per facilitare la vita di tante persone»

Alla giornata inaugurale dell’incontro è intervenuto tutto il mondo della disabilità: pubblico e privato sociale, enti locali, associazioni. Presente anche il governo, con il direttore generale per l’inclusione e le politiche sociali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Raffaele Tangorra.

“Da più di 10 anni mancava un momento come questo in Toscana – ha detto la vicepresidente – un’occasione per approfondire un tema così importante e trasversale a tanti settori e problematiche spesso affrontate in modo separato l’una dall’altra. Non abbiamo l’ambizione di parlare di tutto ma nell’ultima Finanziaria regionale è stata introdotta la previsione di organizzare un incontro analogo con cadenza annuale, per dare continuità al confronto”.

All’entrata di Spazio Reale presenti alcune associazioni hanno distribuito volantini con i quali viene rimproverata alla Regione scarsa attenzione ad uno dei temi più delicati, vita indipendente, senza prevedere uno spazio di discussione all’interno della Conferenza. “Invece – ha risposto la Saccardi – ne parleremo perché su vita indipendente la Regione ha deciso di non fermarsi alle parole ma di passare ai fatti dato che con il progetto regionale il nostro impegno è passato dai 2 milioni di euro del 2009 ai 9 attuali. E’ giusto approfondirlo ma è altrettanto importante che poi ci siano le risorse per far fronte ai bisogni concreti delle persone”.

“Un ringraziamento doveroso – ha poi aggiunto Stefania Saccardi – va al governo, che ha deciso di venire qui, oggi. Ma anche per aver reso strutturale, dopo anni difficili, il Fondo per la non autosufficienza, riportandolo con 400 milioni di euro ai livelli di qualche anno fa. Va detto che anche negli anni in cui il fondo era pressoché inesistente la Toscana ha sempre colmato le necessità con proprie risorse che sono via via aumentate, arrivando nel 2014 a sfiorare i 90 milioni di euro. E sul fronte delle azioni concrete – ha proseguito – vale la pena sottolineare le circa 3500 famiglie che anche nel 2014 (come nel 2013) hanno avuto accesso, con le risorse previste dalla legge 45 di Toscana Solidale, alla misura in favore di coloro che hanno un figlio disabile a carico. Per il 2015 abbiamo deciso di innalzare il limite ISEE per potervi accedere, da 24 mila a 30 mila euro circa, e di estendere il contributo anche a chi ha una persona disabile a carico”.

Dopo aver annunciato il lavoro avviato sulla cabina di regia e il grande sforzo in atto per allargare il numero di esperienze in Toscana (attualmente 5) sulle Fondazioni di partecipazioni per il dopo di noi, la vicepresidente ha ringraziato il mondo del volontariato (“senza il quale non saremmo in grado di garantire il livello e la qualità di tanti servizi”), gli uffici regionali (“per aver organizzato un momento di confronto così importante e per il lavoro quotidiano che rende possibile l’erogazione di tanti servizi”) e auspicato che da questa due giorni “arrivino tanti spunti interessanti per progetti e interventi futuri in grado di migliorare la vita di tante persone”.

Raffaele Tangorra ha spiegato che “la ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili da parte dell’Italia non è rimasta solo sulla carta e uno dei passaggi più importanti è stata la creazione di un osservatorio per monitorarne l’applicazione nei vari ambiti di vita. Attraverso i vari governi che si sono succeduti l’osservatorio ha continuato a lavorare e prodotto una proposta politica con un proprio programma d’azione, approvato dal governo e dai livelli locali, diventato poi DPR. Alla Conferenza di Bologna di due anni fa, dopo un percorso partecipato con tutti i soggetti del mondo della disabilità, questo atto è stato ratificato. Le azioni concrete arriveranno, i tavoli di lavoro attivati dal ministro Poletti sono attivi e presto saranno presentate proposte”. Quindi ha concluso specificando che “su vita indipendente molte regioni non spendevano un centesimo. Adesso abbiamo stanziato 10 mi lioni di euro che quantomeno hanno permesso a molte regioni di avviare i primi progetti. Il Fondo nazionale sulla non autosufficienza, dopo aver toccato il suo minimo storico, è tornato a 400 milioni. E un altro segnale importante è aver riportato il Fondo nazionale sociale a 300 milioni e di averlo stabilizzato”.