Toscana

ECONOMIA, RAPPORTO IRPET: IN TOSCANA 2005 CON SEGNO MENO, DA 2006 LENTA RIPRESA

Il 2005 termina registrando un calo del Pil regionale dello 0,2%, che chiude un quadriennio definito a “crescita zero”. Il 2006 dovrebbe essere caratterizzato da una bassa crescita, che potrebbe dare il via a un ciclo espansivo, seppur debole, che inizierebbe a esprimersi a partire dal 2007. E’ la radiografia dell’economia toscana tracciata dall’Irpet (istituto regionale programmazione economica Toscana).

Il rapporto è stato presentato a Firenze dal curatore, Stefano Casini Benvenuti, e dal direttore dell’Irpet, Alessandro Petretto. In base ai dati Irpet, la crescita zero registrata dal 2001, “accomuna la Toscana al resto del Paese, anche se con toni più negativi, visto che il Pil nazionale è stimato in lieve crescita (+0,1%) rispetto al 2004 ed anche nel triennio precedente ha avuto andamenti meno negativi”.

Migliori i dati toscani sull’occupazione “per quel che riguarda il tasso di disoccupazione – ha spiegato Petretto – il dato regionale nel 2005 è del 5,5%, contro il 7,5% a livello nazionale”, spiegando che si registra comunque un aumento del lavoro flessibile e precario. Per il futuro “dopo un 2006 ancora caratterizzato da bassa crescita (0,7%, in linea con il resto del Paese) – si legge nella relazione Irpet – a partire dal 2007 l’aumento del Pil potrebbe tornare attorno all’ 1,5% annuo, trainato dall’ espansione sia delle esportazioni (ma le importazioni dovrebbero aumentare ancora di più), che dalla domanda interna, soprattutto per consumi privati e investimenti”.

Per l’Irpet, comunque, “le previsioni per il prossimo futuro sono tutt’ altro che esaltanti”. La crescita media stimata dal 2007 “sarebbe al di sotto di quella media realizzata negli ultimi 25 anni (che è stata dell’1,8%) – spiega il rapporto – e, pertanto, potrebbe essere insufficiente a garantire l’elevato livello di benessere raggiunto negli anni dalla nostra regione”.

Riguardo le cause dello stallo di questi ultimi anni, alla base ci sono “le difficoltà sui mercati internazionali – spiega il rapporto – visto che le esportazioni continuano a diminuire, dopo la breve parentesi dello scorso anno. Il commercio mondiale ha, in effetti, rallentato il proprio ritmo di crescita, ma è rimasto estremamente dinamico, e il dollaro si è solo lievemente rivalutato. Tuttavia, da un lato la crescente concorrenza dei paesi asiatici e, dall’ altro, l’aumento del prezzo del petrolio hanno frenato le possibilità di espansione della nostra economia”. Il rapporto sottolinea inoltre “il ruolo depressivo giocato dalla domanda nazionale di prodotti toscani, visto il calo consistente nei consumi di prodotti della moda”. Fra i settori che hanno attraversato più difficoltà ci sono quelli manufatturiero e della metalmeccanica, mentre “il terziario continua ad alimentare la domanda di lavoro” che in Toscana, “nel complesso si stima possa essere aumentata, nel 2005, di 2000 unita”. (ANSA)