Toscana

Europee e comunali, guida al voto

Tutti i toscani sono coinvolti per il rinnovo del Parlamento europeo (scheda rossa), giunto alla sua naturale scadenza quinquennale. Ma per moltissimi le schede saranno due, perché si rinnovano le amministrazioni comunali di ben 204 Comuni. Solo a Firenze, poi, le schede saranno tre, perché si vota anche per i Consigli di circoscrizione, che sono rimasti nelle città sopra i 250 mila abitanti.

Per 167 di questi Comuni (l’82% del totale) il voto si esaurirà nella giornata di domenica 25. Sotto i 15 mila abitanti, infatti, il sistema elettorale è a turno unico e maggioritario. E sulla scheda compaiono generalmente simboli di liste civiche con accanto il nome del candidato sindaco. Quella che ottiene almeno un voto in più delle altre, prende sindaco e maggioranza in Consiglio. La croce può venir messa sia sul simbolo che sul nome del candidato sindaco. Sotto i 5 mila abitanti si può esprimere una sola preferenza per un consigliere; sopra i 5 mila, fino a due, purché della stessa lista e di sesso diverso. Anche se formalmente «civiche», quasi tutte le liste si rifanno però a determinate aree politiche. Nella tornata elettorale di cinque anni fa 137 andarono a liste riconducibili al centrosinistra, 30 al centrodestra e solo 6 a civiche vere e proprio.

Da tener presente che alcuni di quei Comuni sono oggi accorpati ad altri, grazie a «fusioni» avvenute nel frattempo. Sono 6 i nuovi enti al voto domenica e un dato curioso è che in ben quattro casi si sono messe insieme amministrazioni che cinque anni fa avevano colore diverso. È il caso di Pratovecchio (centrodestra) e Stia (centrosinistra), oggi insieme; di Fabbriche di Vergemoli (con Fabbriche di Vallico al centrosinistra e Vergemoli al centrodestra); di Casciana Terme (centrodestra) e Lari (centrosinistra); di Crespina (centrosinistra) e Lorenzana (centrodestra). Tutti in mano al centrosinistra invece i quattro comuni che hanno dato vita ad altre due unioni: Scarperia-San Piero a Sieve e Castelfranco-Piandiscò.

Nei 37 Comuni con più di 15 mila abitanti si vota invece con un meccanismo più complesso e che prevede anche l’ipotesi di un ballotaggio. Sulla scheda sono già riportati i nominativi dei candidati alla carica di Sindaco e, a fianco di ciascuno, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano. Ma è possibile il voto disgiunto (un sindaco e una lista che non fa parte di quelle che lo appoggiano) e fino a due voti di preferenza per i consiglieri, purché di sesso diverso.

Nel grafico qui sopra sono elencate le varie possibilità di voto, che prevedono anche quello al solo candidato sindaco. Se quest’ultimo non supera il 50% dei voti validi, è previsto un ballottaggio tra i due candidati più votati, quindici giorni dopo. Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l’insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute. Questo implica che può essere meglio vincere al ballottaggio che non al primo turno, con il rischio magari di non avere la maggioranza dei consiglieri dalla propria parte.

Tre le città capoluogo di Provincia che vanno al voto: Firenze, Prato e Livorno. Ad esse si uniscono centri molto popolosi come Scandicci, Sesto Fiorentino, Empoli, Capannori, Piombino, Pontedera. L’incognita più grossa riguarda i consensi che raccoglieranno i «grillini», che stando alle previsioni potrebbero accedere ad alcuni ballottaggi (non sono presenti solo a Castelfiorentino e a San Casciano). Caso a sé è Prato, dove il sindaco uscente di centrodestra, Roberto Cenni, si ripresenta con buone possibilità di portare il renziano Matteo Biffoni al ballottaggio. Anche a Pescia il centrodestra ha qualche possibilità di mantenere il Comune, nonostante non si ripresenti l’uscente Roberta Marchi.

LA SCHEDA E TUTTI I CANDIDATI PER LE EUROPEE 2014

COMUNALI, COSI’ IL VOTO IN TOSCANA