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FAO, FAME SU PIANETA IN CRESCITA: BRASILE, VIETNAM E TUNISIA ESEMPI POSITIVI

Sul pianeta sono 842 milioni le persone denutrite e le prospettive di ridurre, in futuro, in modo rilevante questa cifra “sono cupe”. Lo si apprende dalla quinta edizione del rapporto della Fao, il Fondo delle Nazioni Unite sull’agricoltura e l’alimentazione, dal titolo “Lo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo 2003”. Dal documento si apprende che sono 798 milioni le persone denutrite o sottoalimentate che vivono nei Paesi in via di sviluppo, 34 milioni quelle negli Stati mediamente sviluppati e 10 milioni coloro che soffrono la fame nelle regioni più ricche e industrializzate. Rispetto alla fine degli anni Novanta, le vittime della denutrizione sono circa 18 milioni in più.

Il rapporto, indicando che si allontana sempre più la possibilità di raggiungere l’obiettivo della riduzione del 50 per cento delle vittime della denutrizione entro il 2015, propone all’attenzione generale le soluzioni al problema della fame scelte dal Brasile, dal Vietnam e dalla Tunisia, portandole come esempi da seguire per tutti gli altri Stati. Del progetto ‘Fame zero’, sviluppato dal governo brasiliano del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, la Fao pone in risalto la scelta di intervenire con azioni d’emergenza per garantire l’accesso agli alimenti per la popolazione denutrita ma, allo stesso tempo, l’impegno nella creazione di nuovi posti di lavoro, nel ridurre la povertà e nello stimolare la produzione alimentare autoctona.

Altro esempio proposto al resto del mondo è quello del Vietnam, il cui programma di sradicamento della fame è legato alla crescita economica del Paese registrata negli ultimi anni oltre che agli investimenti nel settore alimentare e in quello rurale. La via vietnamita nella lotta contro la fame e la povertà, secondo la Fao, ha permesso in circa vent’anni di ridurre dal 32 al 19 per cento il numero delle persone denutrite nel Paese asiatico e di limitare le carenze nutrizionali dei bambini. Dal rapporto si evince che la chiave del successo vietnamita, in particolare, è data dalla possibilità per molte persone di coltivare un proprio orto personale, potendo così soddisfare una parte importante delle esigenze caloriche quotidiane.

Il caso della Tunisia, infine, ha origine nella visita che il presidente Zine El Abidine Ben Ali fece nel 1992 nelle zone più remote e povere del Paese nordafricano. Un anno dopo, venne creato il ‘Fondo di solidarietà nazionale, al quale contribuiscono il governo, benefattori privati, organizzazioni nazionali e internazionali, e che in un decennio ha distribuito quasi 450 milioni di dollari in 1.327 comunità. L’esempio tunisino è recentemente diventato addirittura un programma planetario, visto che il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg nel 2001 ha approvato la creazione di un fondo mondiale di lotta contro la povertà, mentre l’anno scorso l’Assemblea dell’Onu ha chiesto la costituzione di un Fondo di solidarietà mondiale.Misna

Il sito ufficiale della Fao