Toscana

FRESCOBALDI, CON I PARTNER RUSSI ARIA NUOVA NEL MONDO DEL VINO

L’ingresso dei russi porta aria nuova nel mondo del vino, ma per ora è solamente una questione finanziaria. Così Vittorio Frescobaldi, presidente di Marchesi de’ Frescobaldi spa, commenta l’apertura per il 25% a capitali russi nella nuova holding ‘Tenute di Toscana’ che riunisce le tre tenute rinomate a livello internazionale dell’Ornellaia, Luce della Vite e Castel Giocondo. A far parte della holding c’è la famiglia Frescobaldi che “mantiene l’indipendenza e la capacità gestionale”, afferma Frescobaldi, poi ci sono la Spi, società russa, tra le più importanti produttrici di vodka al mondo e, per una piccola quota azionaria, Michael Mondavi, storico partner della famiglia toscana e proprietario di una società di importazione dei vini Frescobaldi in America.

L’operazione per la nascita di ‘Tenute di Toscana’ è costata un anno di lavoro, i Frescobaldi hanno dovuto prima rilevare dalla società Constellation le tenute Luce e Ornellaia: “con Luce è andata abbastanza bene – racconta Vittorio Frescobaldi – con l’Ornellaia, invece, l’operazione è stata più difficile perché loro ci tenevano”.

Conclusa ad aprile del 2005 questa prima parte dell’operazione, si è trattato di cercare finanziatori di minoranza e “per alleggerire il carico che era sulle nostre spalle – commenta Frescobaldi – sono state valutate diverse possibilità, anche fondi di investimento ma la Spi ci é sembrata aria nuova perché si tratta di finanziatori che vengono da Paesi che conosciamo meno e per crescere bisogna avere una mentalità aperta”.

In verità, secondo il presidente di Frescobaldi, il connubio tra vini e liquori non è molto felice, “perché chi vende liquori è abituato a margini estremamente superiori, poi il liquore è un prodotto industriale, il vino è tutta un’altra cosa”. E qualche volta la mentalità del vino è diversa da quella industriale, sottolinea Frescobaldi. In questo caso, però, i russi “entrano in questo affare, per ora, solo da finanziatori perché hanno una certa liquidità, sono immobiliaristi a Mosca e per noi è come una finestra che si apre, vogliamo capire meglio una certa parte di economia che sta venendo fuori in modo molto forte”.

La Russia, dunque, come mercato emergente? “Abbiamo degli importatori – risponde Frescobaldi – e ne siamo contenti, ne abbiamo anche in Ucraina, copriamo quella zona ma si tratta, per ora, di un mercato molto limitato; però sono economie che stanno crescendo”, basta guardare gli incrementi del Pil di Russia e Cina. Accanto alla Russia e alla Cina, però, nuove potenzialità ci sono “anche in India, Thailandia e nel mondo asiatico, senza dimenticare la Polonia e gli Stati baltici”. Ormai, insomma, i marchi italiani sono accettati come vini di ottima qualità, anche nel mercato statunitense che “non è il più grande, ma certamente il più ricco del mondo”. L’Italia, nel mercato americano, “é sempre prima, ma ora rileviamo la crescita dell’Australia che sta entrando con un marketing molto aggressivo; e poi sono agevolati dal cambio: la moneta australiana segue il dollaro, mentre l’euro si è molto rafforzato”. (ANSA).