Toscana

Firenze. 200 mln per ex Manifattura Tabacchi 2.0, ecco progetto

Per l’intervento di rigenerazione, la joint venture costituita nel 2016 dalla società immobiliare della Cassa depositi e prestiti e dal fondo di investimento Aermont (che sul capoluogo toscano sta investendo circa 400 milioni anche attraverso la collaborazione con il gruppo Student Hotel) metterà sul piatto oltre 200 milioni di euro. Risorse che, secondo il sindaco Dario Nardella, produrranno un effetto moltiplicatore sia sul fronte occupazione che su quello economico: «Abbiamo calcolato- sottolinea nel corso della presentazione del piano a Palazzo Vecchio- che l’investimento produrrà 3.400 posti di lavoro tra diretti e indiretti e avrà una ricaduta di 700 milioni di euro».

Si tratta, in sostanza, «del più grande investimento di riqualificazione urbanistica degli ultimi 20 anni, che, allo stesso tempo, è un’operazione culturale e sociale, in grado di dare risposte anche su temi come sicurezza, degrado, ambiente. Non c’è un metro quadro di speculazione immobiliare». Anzi, anche il teatro Pucci, a fianco della Manifattura «sarà promosso e potenziato». I lavori, aggiunge il primo cittadino, «cominceranno già quest’anno con la manutenzione straordinaria sugli immobili. Nel frattempo andremo avanti con la procedura per la variante urbanistica collegata al piano di attuazione, che poi dovrà essere vagliata e votata dalla giunta e dal Consiglio comunale».

Il tutto con l’ok della soprintendenza, conclude Nardella, che «fino ad ora ha accompagnato questo percorso con grande spirito di collaborazione».

Per Giovanni Manfredi, il direttore per l’Italia di Aermont, «partiti i lavori, l’idea è conclude tutta l’operazione di rigenerazione» sull’ex Manifattura Tabacchi «entro 3 anni». L’elemento generatore dell’intero progetto sarà la nuova piazza coperta che assolverà diverse funzioni, proprio come nella tradizione, e costituirà il cuore della struttura.

Nascerà al centro del complesso e sarà caratterizzata da una copertura trasparente e non invasiva, che ne garantisca l’uso durante tutto l’anno. Al piano terra troverà spazio una food hall concepita come un grande mercato, con caffé e luoghi di ristoro. Ai piani superiori si svilupperanno ambienti di lavoro informali e aperti per favorire l’incontro e l’interazione anche con chi lavora all’interno degli edifici. Intorno a questo spazio centrale si svilupperà un nuovo quartiere fatto di piazze, vie ed edifici con diverse vocazioni: ospitalità, residenza privata ma anche un teatro e un birrificio che favoriscano le opportunità di incontro e di aggregazione.

Il masterplan prevede poi un ruolo primario per l’artigianato che sarà interpretato in chiave contemporanea e tecnologica.

La Manifattura, inoltre, sarà un luogo aperto 365 giorni all’anno «senza muri e cancelli, facile da raggiungere e da attraversare grazie allo sviluppo della linea tranviaria e alla mobilità alternativa dei percorsi ciclopedonali», spiega Manfredi supportato dal sindaco Dario Nardella che fissa per «la prima metà del 2019» l’inizio dei cantieri della linea 4 del tram, la corsa che collegherà la stazione Leopolda con le Piagge e che avrà una fermata proprio all’ex Manifattura.

Dentro le 16 strutture raccolte dentro i 100.000 metri quadrati dell’area ci sarà spazio anche per uno studentato, «da 350 stanze», e un albergo da «poco più di 100 camere, ma questo dipende dal numero e la disposizione delle finestre», conclude Manfredi.

Dentro l’ex Manifattura Tabacchi troverà posto anche la terza sede del Polimoda di Firenze. Il centro di eccellenza internazionale è stato infatti il primo a siglare un contratto di locazione per un area da 6.000 metri quadrati con la joint venture proprietaria dell’area. La scuola aprirà i primi laboratori in una sede temporanea ricavata al piano terra dell’ex magazzino articoli, prima di inaugurare nell’autunno 2019 nell’iconico edificio con l’orologio che ospitava i servizi generali, dove saranno previsti laboratori di confezione e di maglieria, studi fotografici, laboratori informatici, aule di disegno e di teoria e un moderno auditorium per una capienza complessiva di 800 studenti. «Abbiamo acquistato l’immobile nel 2002- sottolinea Salvatore Sardo, l’amministratore delegato di Cdp Immobiliare-. Siamo stati un investitore paziente e ora abbiamo una serie di scadenze abbastanza codificate, anche se non siamo al traguardo finale».

Per questo, prosegue, «é importante che il lavoro di tutti ci consenta ad avere oggetti come questo, simbolo del terzo millennio, in tempi ragionevoli». Cdp, infine, come fa capire Sardo, dovrebbe uscire progressivamente dalla joint venture ad intervento completato.